L’ultima manovra vale 21 milioni di euro: a tanto ammontano i ristori Covid e contributi a fondo perduto che si sommano ai 34 milioni già stanziati con i vecchi bandi già chiusi e a quelli, altri sei milioni, annunciati nelle settimane scorse e tuttora aperti. Il totale dunque si aggiorna e valgono alla fine oltre 61 milioni di euro i ristori messi in campo dalla Regione Toscana in un anno per venire in soccorso alle attività economiche – micro, piccole e medie imprese, oltre che professionisti – che più hanno sofferto le restrizioni imposte dal contrasto della pandemia in atto. Oltre 19 mila sono state le domande pervenute fino ad oggi, di cui più di 15 mila già finanziate.
Le ultime misure, spiegate nel corso di una conferenza stampa dall’assessore all’economia Leonardo Marras, riguardano le attività commerciali e di ristorazione nei centri storici, i comuni termali o coloro che tra marzo ed aprile di quest’anno sono finite con ordinanza regionale in zona rossa. A loro va il pacchetto più robusto: oltre 18 milioni di euro e un bacino potenziale di 70 mila aziende – e poi ancora le imprese che operano in supporto all’allestimento di fiere e convegni, i bus turistici e chi lavora all’organizzazione di matrimoni ed eventi privati. Nei giorni e nelle settimane scorse erano stati annunciati altri provvedimenti per imprese del turismo e commercio dei comprensori sciistici, maestri e scuole di sci, discoteche, parchi a tema e terme.
Tra i bandi illustrati, il primo ad uscire sarà quello che riguarda i bus turistici: le domande si potranno inviare dal 23 dicembre fino al 21 gennaio. Quindi sarà la volta delle imprese che operano attorno alle fiere: uscirà il 10 gennaio, come quello per chi lavora nel mondo dei matrimoni e all’organizzazione di eventi privati, e si potrà fare richiesta di ristoro fino al 31 gennaio. La data da segnarsi in agenda per le imprese commerciali, turistiche o della ristorazione dei centri storici (e non solo) è invece il 17 gennaio, con documenti da inviare entro il 4 febbraio.
“Saranno gli ultimi bandi – conferma l’assessore Marras -: un segnale di attenzione e un risarcimento a chi, soprattutto nel campo del turismo e del settore più allargato dell’accoglienza, ha avuto grandi difficoltà in questi due anni e in virtù delle criticità che incontriamo tuttora continuerà ad averne in un futuro prossimo comunque segnato dall’incertezza”. Dal 2022, ha aggiunto l’assessore, partirà la nuova programmazione dei fondi europei e si tornerà a parlare di investimenti.
“I provvedimenti rigorosi e le restrizioni messe in atto in questi due anni sono stati imposti dall’emergenza sanitaria – il commento a margine di un’altra iniziativa del presidente della Toscana, Eugenio Giani – Come Regione abbiamo però sempre voluto essere attenti attenti nei confronti di chi, nell’interesse generale, si è trovato a dover chiudere i propri esercizi”.
Gli interventi, come sottolineato in conferenza stampa, sono di pesi diversi. “Del resto il settore dei bus scoperti ha praticamente azzerato la propria attività e la messa a disposizione di alcuni servizi per potenziare il trasporto scolastico non ha certo consentito di recuperare ciò che hanno perso. Il mondo del wedding ha dovuto riprogrammare gli eventi di anni a volte. E poi ci sono gli artigiani e quelle attività che praticamente lavorano solo con le fiere e i convegni”.
“Quanto ai centri storici – conclude Marras – la scelta fatta è stata quella di ampliare il pacchetto nazionale al settore del turismo e a tutte le attività, non solo dei centri storici, di comuni termali o di chi, durante l’emergenza Covid, è finito con ordinanze regionale in zona rossa: Prato ad esempio, la provincia di Pistoia, la Versilia o alcuni comuni di Siena”.
Bus turistici
La Regione ha stanziato 1 milione e 328 mila euro. Imprese e professionisti che hanno patito nel 2020 perdite di fatturato di almeno il 30 per cento potranno contare su contributi a fondo perduto da un minimo di 5000 fino ad un massimo di 50 mila euro. Chi ha avviato l’attività nel 2020, vista l’impossibilità di poter effettuare un confronto, si vedrà riconoscere il contributo minimo.
Fiere e convegni
Chi lavora all’allestimento di convegni e fiere, che la pandemia ha reso impossibile realizzare per lungo tempo, potrà contare su aiuti da mille a 10 mila euro. Anche in questo caso il requisito per accedere è una perdita, nel 2020 rispetto al 2019, di almeno il 30 per cento del fatturato o dei corrispettivi. La Regione ha stanziato 500 mila euro.
Matrimoni ed eventi
La pandemia ha a lungo sospeso anche le feste private, a partire dai matrimoni. Le imprese dell’indotto, compresi i liberi professionisti – un mondo molto variegato che spazia dai fotografi alle sartorie, dai fiorai a ristoranti e catering, tanto per fare qualche esempio – potranno richiedere un contributo a fondo perduto di 2500 euro. L’aiuto non potrà però essere cumulato con il ristoro per le imprese che lavorano con fiere e convegni, qualora abbiano richiesto anche quello. Per accedere al sostegno occorre aver visto il proprio fatturato diminuito del 30 per cento nel corso del 2020. La Regione ha stanziato 934 mila euro.
Centri storici (e non solo)
Ristori da 2500 euro anche per le attività commerciali e turistiche e per i ristoranti dei centri storici, sempre che abbiano visto ridursi i propri affari tra il 2019 e il 2020 di almeno il 30 per cento. Chi ha avviato l’impresa nel 2020 si vedrà riconoscere un contributo forfettario da mille euro. Nel dettaglio la misura riguarda imprese e professionisti dei centri storici dei comuni toscani, dei comuni termali o dei comuni classificati “zona rossa” tra il 21 marzo e il 17 aprile 2021. L ‘aiuto non potrà essere cumulato con i contributi erogati dai bandi riservati ai comprensori turistici, alle terme e parchi a tema, alle discoteche, a matrimoni ed eventi privati, ai bus turistici o alle imprese che lavorano all’allestimento di fiere e convegni. A disposizione ci sono 18 milioni e 269 mila euro.
I bandi saranno tutti gestiti da Sviluppo Italia, società della Regione Toscana. L’esame delle domanda pervenute sarà conclusa entro trenta giorni dalla chiusura del bando.