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Risate e musica con la “Microband”: al Teatro di Comeana in concerto l’irresistibile duo di artisti

Domenica 26 gennaio arriva a Comeana per due spettacoli pomeridiani il duo che ha fatto impazzire tutto il mondo con uno show geniale che unisce musica e comicità irriverente. Ecco la nostra intervista a Luca Domenicali

Dopo aver girato i palchi di tutta Europa domenica 26 gennaio (due spettacoli alle 15.15 e alle 17.15) arriva al teatro parrocchiale di Comeana l’irresistibile duo formato da Luca Domenicali e Danilo Maggio, la “Microband” sarà in scena con lo spettacolo “Duel (The Best Of)”.

Sul palco i due musicisti si divertiranno a giocare con gli strumenti, a confonderli e mescolarli in uno show sorprendente e virtuoso in cui i brani di grandi autori acquisteranno nuova vita.

“Duel (The Best Of)” è una passeggiata musicale condotta ad un ritmo vertiginoso e condita di innumerevoli gags, sorprese e invenzioni che lasceranno il pubblico a bocca aperta.

“Io e Danilo Maggio ci siamo conosciuti da bambini a Udine” – ci ha raccontato Luca Domenicali – Abitavamo nella stessa strada, giocavamo insieme e avevamo fin da piccoli lo stesso interesse per la musica, ma non avevamo strumenti. A un certo punto venne fuori una chitarra, ce la dividevamo, ce la passavamo tra di noi scimmiottando i gruppi dell’epoca. Poi Danilo si è trasferito con la famiglia a Ravenna e ci siamo persi di vista. Ci siamo rincontrati tanti anni dopo a Bologna a una festa, ci siamo detti perché non ci troviamo un giorno e suoniamo insieme, questo è stato l’inizio di tutto.”

“Così io e Danilo mettiamo su un piccolo repertorio che suonavamo tutti e due con vari strumenti, – prosegue Luca Domenicali – eravamo due studenti squattrinati nella Bologna degli anni ’80, e cominciammo tramite amici che ci segnalavano ad andare a suonare nelle osterie. Avevamo questa idea di fare cose bizzarre con la musica. Noi non siamo proprio musicisti in senso tradizionale, siamo autodidatti, suoniamo tutto a orecchio. Un ultimo dell’anno incontrammo una coppia di cabarettisti. Uno di loro era Natalino Balasso che ci invitò a fare il nostro numero. Noi eravamo un po’ timidi, ma alle tre di notte provammo a fare davanti al pubblico rimasto qualcuno dei nostri numeri comici. Poi Balasso ci invitò ad esibirci al Circolo di Cultura Cesare Pavese di via del Pratello che all’epoca era un locale molto famoso, quasi al pari dello Zelig di Milano. Così ci siamo resi conto che funzionavamo tantissimo e abbiamo deciso di fare le cose più seriamente”.

Poi voi avete suonato in tutta Europa e oltre, anche in Giappone!

Il posto più “esotico” in cui abbiamo suonato è sicuramente il Giappone, tre volte ci siamo stati. In Europa un po’ dappertutto.

La “risata” cambia da paese a paese oppure ridono tutti per le stesse cose?

La differenza forse principale, l’unica reale che abbiamo potuto verificare è stata proprio col Giappone. Ma non tanto perché non ridano per gli stessi meccanismi, ma per come ridono e come si lasciano coinvolgere. A parte il fatto che a Tokyo città intellettuale, snob e raffinata reagiscono in un certo modo, a Osaka in un altro, sono più vivaci. La cosa particolare è che il pubblico giapponese fa un applauso molto composto, non si lasciano andare. La cosa che ci colpì nel primo spettacolo che facemmo in Giappone è che avevano un atteggiamento naïf, quasi infantile. In un numero in cui Danilo suonava il violino roteando un piatto come un equilibrista, ci fu nel pubblico un boato di stupore, un “Ooooo” che ci creò un problema perché non capivamo cos’era successo, era semplicemente il loro stupore.

Il vostro spettacolo si intitola “Duel” perché è proprio un duello all’ultima nota tra voi due?!

Sì, è un “The Best Of” in cui abbiamo raccolto il meglio, ci sono molti pezzi del nostro repertorio che portiamo avanti dal 2022. In scena ci sono due musicisti che sono in antagonismo e hanno due caratteri diversi, in opposizione, uno tende ad essere più “bacchettone”, l’altro è più estroverso e approssimativo. Ci facciamo scherzi e dispetti.

La cosa più bella del vostro spettacolo è che si percepisce chiaramente che voi per primi vi divertite tantissimo sul palco

Quest’anno sono 40 anni che lavoriamo insieme, per fortuna è ancora così. Anzi negli ultimi anni ancora di più, perché forse abbiamo perso alcune tensioni che avevamo. A volte ancora discutiamo, ma cediamo molto prima. Abbiamo sempre girato tantissimo insieme, ma abbiamo due vite private che non incrociamo mai.

Microband

 

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