“Ripartiamo da qui. Perché la cultura è la cosa più preziosa che abbiamo”. Quella cosa preziosa che rimbalza in bocca a Federico Gelli, presidente di Cesvot, assume infinite sfumature. Un po’ come accade con la borsa di Mary Poppins, da quella “cosa importante” ecco che spuntano fuori – una dietro l’arta – arte, passione, socialità, crescita. E soprattutto vita. La vita che a poco a poco sta riprendendo a scorrere. Non com’era prima, del resto è ancora troppo presto. Ma quello a cui stiamo assistendo è qualcosa di più di un debole segnale di risveglio. Per lasciarci alle spalle il torpore del tempo sospeso non c’è miglior cosa che la musica, il teatro e, perché no?, qualche sana risata.
Nei piccoli borghi di Toscana
È con questi presupposti che il Centro servizi volontariato Toscana, con i suoi 34 enti regionali associati e le sue 11 delegazioni, ha pensato bene di sostenere, organizzare e promuovere un cartellone di spettacoli. Che, guarda caso, saranno 11. Proprio come le sue delegazioni. Il senso più profondo di questa operazione, che già nel nome ben riassume gli obiettivi (“Riprendiamoci la scena”), è quello di rinnovare l’unione tra la dimensione sociale e quella cultura. E non c’è luogo migliore dei piccoli borghi di Toscana per costruire la scenografia ideale per questi appuntamenti che, è bene ricordarlo, saranno tutti a ingresso gratuito (però con prenotazione obbligatoria).
L’emozione di ricominciare
“Ho cinquantatré anni, ed è la prima volta che mi chiedono di assumere la direzione artistica di un festival importante come questo” confessa Daniela Morozzi. L’attrice fiorentina, che negli anni ha prestato il suo talento al teatro, al cinema e alla tv, ha ripetuto più volte di essere “emozionata”. A emozionarla sono soprattutto “il senso e l’idea che ispirano il lavoro di Cesvot”, il cui obiettivo è quello di “costruire un’alleanza tra il mondo del terzo settore e quello della cultura”. Una cultura che ha sofferto – parecchio, aggiungiamo noi – soprattutto durante la pandemia. Cinema e teatri chiusi, niente spettacoli, niente concerti, niente di niente. Solo intrattenimento e arricchimento personale, tra letture e streaming. Ma non è la stessa cosa.
La comunità (ri)prende a vivere
E così ecco un cartellone che suona come un auspicio: “Riprendiamoci la scena”. Se la riprenderanno i volontari, le associazioni, gli artisti. Ma anche tutti quelli che, durante l’estate, potranno assistere gratuitamente a spettacoli “di qualità” che, assicura Daniela Morozzi, “ben corrispondono agli obiettivi che ci siamo dati”. Ci sarà da ridere, ci sarà da pensare, ci sarà di che emozionarsi. Ancora, ancora e ancora una volta. Perché se c’è una cosa che è mancata alle comunità in questi lunghi mesi di paure, divieti e reclusioni, be’, quel qualcosa è la comunità stessa. E la condivisone, ovviamente.
Il programma
I due mesi di eventi avranno inizio il prossimo 25 luglio (Agliana) con “Like” di Stefano Santomauro, livornese. “Sono salgo sul palco da un anno. Non vedo l’ora che arrivi quel giorno…” racconta. “Con questo spettacolo ho fatto più di cento repliche in tutta Italia. E posso assicurarvi una cosa: con me si ride per un’ora di fila”. Grazie Stefano, ne avremmo proprio bisogno. Si prosegue poi con “Storia della buonanotte per bambine ribelli”, con Margherita Vicario e l’Orchestra multietnica di Arezzo (4 luglio, Peccioli) e con “Musica Nuda” di Petra Magoni e Ferruccio Spinetti (12 luglio, Empoli). Bobo Rondelli porterà il suo nuovo disco “Cuore libero”, realizzato proprio durante il lockdown, al Teatro all’aperto di Monte San Savino (17 luglio). Seguiranno Lorenzo Baglioni (20 luglio, Castelnuovo di Garfagnana), il sax e il pianoforte di Stefano “Cocco” Santini e Antonello Salis (23 luglio, Prato), Alessandro Benvenuti con lo spettacolo “Panico ma rosa” (26 luglio, Follonica) e “Novecento” di Alessandro Baricco (31 luglio, Fivizzano). Tre gli appuntamenti d’agosto: “Mimì e le altre” con Daniela Morozzi (21 agosto, Collesalvetti), “Tango 2021 #Piazzolla!” con Ort Attack (27 agosto, Borgo di Monteriggioni) e infine Michele Serra con “L’amaca di domani” (28 agosto, Fiesole). Informazioni e dettagli disponibili sul sito cesvot.it. A questo punto non resta che riprenderci la scena, ma per davvero.