Ritornare a scavare per scoprire nuove meraviglie, convinti che San Casciano dei Bagni custodisca altri tesori. Dal 24 giugno è ripartita la campagna di scavo archeologica nel sito Bagno grande del Santuario ritrovato. Dodici settimane con 90 studenti provenienti da 18 università di tutto il mondo, coordinate dall’Università per Stranieri di Siena con la tutela della Soprintendenza per le province di Siena, Grosseto e Arezzo: un progetto che ha assunto un profilo internazionale per la sua importanza storica e culturale.
Le operazioni sono iniziate nel 2019 e stanno interessando un santuario etrusco-romano creato nel III a.C. e in uso fino al V secolo d.C. Il sito, come ha spiegato il professor Jacopo Tabolli, direttore scientifico del progetto, ha portato alla luce “la continuità tra Etruschi e Romani, tra pagani e cristiani”. Da qui l’apertura di una nuova, lunga campagna con l’obiettivo di “ampliare l’area di scavo e provare a guardare alle biografie culturali di tutti gli ex-voto e offerte che vennero depositate nel santuario che vive intorno alla sorgente termo-minerale: il vero nucleo, la sacra ragione dell’esistenza del santuario”.
Tra le università coinvelte ci sono: il Trinity College di Dublino, la Sorbona, University of South California, Finlandia, Danimarca, Lisbona e poi studenti dalle università italiane di Milano, Roma, Bologna, Catania, Pisa.
La ripartenza coincide con il primo anniversario dell’esposizione dei bronzi di San Casciano al Quirinale alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Ecco il video
Concessionario dello scavo è il Comune di San Casciano che porta avanti le campagne con il contributo, attraverso Art bonus, degli sponsor. La sindaca Agnese Carletti rivolge un ringraziamento alle tante associazioni che lavorano all’organizzazione e all’accoglienza (mettendo a disposizione anche gli appartamenti per gli studenti), come il gruppo archeologico Eutyche Avidiena e i volontari e le volontarie che permetteranno a “tutti di visitare il sito nei mesi prossimi”.