Via libera per il rigassificatore a Piombino. Il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, nella sua veste di commissario straordinario del Governo per l’opera, ha firmato questa mattina l’autorizzazione all’installazione dell’impianto nel porto della città toscana. Da domani quindi Snam potrà procecedere con le opere propedeutiche all’arriva della nave di rigassificazione, che a partire dalla prossima primavera sarà in grado di garantire 5 miliardi di metri cubi di gas all’anno.
“Snam – ha detto Giani – potrà posizionare la nave nel porto di Piombino e precisamente nella Darsena nord, nella banchina est lunga 300 metri. La nave è lunga 297 metri e larga 40, la banchina si presta quindi per assoluta puntualità di misure, con un pescaggio di 20 metri, al posizionamento della nave, mettendola quindi in condizione di trasportare il gas e poi di immetterlo nel gasdotto”.
Da Piombino 5 miliardi di metri cubi di gas all’anno
“La portata di gas – ha aggiunto il presidente – sarà di 5 miliardi di metri cubi, una portata importante rispetto ai 29 miliardi che in questo momento offre il gasdotto che viene della Russia. La Toscana quando a metà aprile sarà in funzione la nave potrà dire di consentire col suo contributo, 10 miliardi di metri cubi di gas, a più di un terzo di quello che era il gas russo”.
Il presidente ha voluto anche ribadire l’interesse pubblico che tutto questo significa: “Per 60 milioni di italiani vuol dire l’abbassamento delle bollette, la possibilità di offrire un servizio, la possibilità di dire che il gas è qualcosa che si può avere in Italia con più facilità, senza dipendere dalla Russia. Il mio principale motivo nello svolgere questa funzione è il servizio a 60 milioni di italiani e, questa mattina, sono soddisfatto, perché sento che a 60 milioni di italiani che soffrono per l’aumento delle bollette, alle imprese che rischiano la chiusura, noi abbiamo fatto un servizio positivo”.
Opere pubbliche e sconti in bolletta nel Memorandum Piombino
Per quanto riguarda le opere compensantive al rigassificatore, la giunta regionale della Toscana ieri pomeriggio ha approvato il Memorandum Piombino, una proposta di intesa in 10 punti da inviare al Governo, già definita con i ministri del precedente esecutivo Draghi e presupposto alla realizzazione dell’opera. Nel memorandum viene chiesta la costruzione anche di una cabina di regia, di cui facciano parte presidente della Regione, presidenza del Consiglio, ministri compenti e Comune di Piombino.
Tra le richieste c’è anche quella di scontare di almeno del 50% la bolletta per tre anni a cittadini e aziende di Piombino e degli altri comuni dell’area di crisi industriale complessa, ovvero Campiglia Marittima, San Vincenzo e Suvereto.
Ci sono inoltre le bonifiche di cui si dovrà far carico lo Stato, attese da anni: lo sblocco della messa in sicurezza anzitutto della falda (costo aggiornato circa 88 milioni di euro rispetto ai 47 fino ad oggi disponibili, ferma da un anno per problemi burocraitrci) ma anche la bonifica dai detriti e scarti delle lavorazioni siderurgiche dell’alto forno nelle aree esterne al perimetro del gruppo Jsw Steel, pari a 500 mila metri cubi di terra da bonificare auspicabilmente – nella proposta delle Regione Toscana – con un intervento di economia circolare. La spesa da finanziare è di 200 milioni di euro.
Poi c’è la strada di collegamento tra il porto e la SS398, con una nuova viabilità esterna all’abitato della città, per cui la Regione sollecita l’avvio dei lavori. Il Memorandum prevede anche la realizzazione del parco delle energie rinnovabili: fotovoltaico ed eolico sulle aree demaniali del promontorio, e idrogeno verde a supporto delle acciaierie , con un finanziamento già richiesto di 100 milioni di euro, che comprende pure la creazione di un centro ricerche sulle produzione di energia rinnovabile da moto ondoso in collaborazione con il Lamma.
Il Memorandum chiede anche garanzie che l’attività del rigassificatore non ostacoli l’operatività del porto e prevede investimenti sul porto stesso, per compensare l’occupazione della nuova banchina da parte della Golar Tundra e per la salvaguardia di pesca, itticoltura e turismo, con un pacchetto da almeno 145 milioni di euro.
Inoltre si chiede il riconoscimento di Piombino come zona logistica semplificata, proposta già inviata dal Governo alla Regione, e anche il riconoscimento di zona economica speciale od equivalente, anche zona franca doganale, con 10 milioni di possibili agevolazioni fiscali per le imprese, e 1 milione di euro all’anno per i parchi archeologici della Val di Cornia.