“Nella gestione della sanità la Toscana è ai vertici delle classifiche nazionali, ma proprio per questo si impongono una serie di riforme, che hanno il volto di un investimento sulla sanità pubblica, che è e rimane la nostra scelta fondamentale”. Il presidente della Regione, Eugenio Giani, ha introdotto così l’iniziativa che si è svolta a Pistoia presso l’ospedale San Jacopo, durante la quale sono stati presentati i progetti di riforma regionali che riguardano in primo luogo (ma non solo) la continuità assistenziale, l’emergenza urgenza e la riorganizzazione delle reti integrate.
“A dicembre abbiamo approvato – ha aggiunto il presidente – tre delibere, che delineano le linee guida di una riorganizzazione completa del nostro sistema socio sanitario. Abbiamo a che fare con 57.000 operatori, che con l’indotto arrivano a 100.000, cioè con la più grande azienda di questa regione, che è dotata di energie forti. Purtroppo sono le risorse economiche ma anche umane che mancano e il Governo deve aumentare le risorse per consentirci maggiori investimenti”.
Le novità che riguardano il sociale
Punti unici di accesso alle prestazioni, incrementare gli assistenti sociali e attivare un sistema di emergenza urgenza dedicato al sociale. Queste alcune delle necessità sentite più urgenti nel settore del sociale, ad elencarle è stata infatti l’assessora al sociale, Serena Spinelli: “C’è – ha sottolineato – un’ulteriore sfida che viene dal mondo della disabilità al quale intendiamo garantire un più alto livello di assistenza. Creeremo punti unici di accesso alle prestazioni per dar modo a tutti di sapere su cosa possono contare e dove, senza essere costretti a rivolgersi a sportelli diversi e distanti tra loro. Vogliamo costruire un sistema di valutazione multidisciplinare e ci stiamo attrezzando per avere un maggior numero di assistenti sociali e anche un sistema di emergenza urgenza dedicato al sociale. Lo faremo mettendo in rete le risorse che abbiamo sul territorio a partire dal capitale rappresentato dai soggetti del terzo settore”.
Più attenzione alle aree periferiche e no ai tagli
Secondo l’assessore al diritto alla salute, Simone Bezzini, siamo di fronte a grandi difficoltà sia dal punto di vista economico che delle professionalità a disposizione, in un contesto nazionale in cui alla sanità è destinato meno del 7% del Pil, mentre in Francia e in Germania la percentuale è superiore al 10%.
“Nonostante ciò – ha però aggiunto l’assessore – il nostro Sistema sanitario regionale sta facendo miracoli, garantendo una buona sanità. E, grazie ai nostri operatori sanitari, la Toscana continua ad attestarsi ai vertici nazionali. La riforma che stamani abbiamo presentato è indispensabile per continuare a fornire questi alti livelli qualitativi. Avremo un occhio di riguardo per le aree più periferiche e non stiamo parlando di tagli, quanto di un uso ottimale delle risorse professionali a disposizione. Rispetto ai Pronto soccorso contiamo di poter utilizzare per un certo periodo i medici di medicina interna selezionati con il recente concorso, dando un aiuto ai Pronto soccorso che potranno avvalersi dei medici dei reparti“
A questo si aggiunge la nostra volontà di rafforzare l’assistenza sul territorio così da allentare la pressione sui maggiori presidi ospedalieri attraverso ospedali e case di comunità.
Le altre riforme: dal trasporto sanitario ai Cup
E’ toccato al direttore generale della direzione sanità della Regione Toscana, Federico Gelli, illustrare le linee fondamentali del progetto complessivo di riforma. Al centro il trasporto sanitario e la revisione delle tariffe dei rimborsi che spettano alla Toscana per le prestazioni fornite a chi viene a curarsi abitando in altre regioni.
Verranno creati un dipartimento interaziendale per le politiche del farmaco e un coordinamento che si occuperà di efficientamento energetico. Saranno potenziati i Cup attraverso le maggiori possibilità di effettuare prenotazioni online, valorizzati i piccoli ospedali, rafforzata la rete dei consultori e unificato il sistema delle cartelle cliniche.