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Riconoscimento per Pienza e Montepulciano: le colline diventano “paesaggio storico”

L’Osservatorio nazionale di paesaggi rurali ha premiato la bellezza delle colture storiche. Vigneti, oliveti e campi coltivati ai due comuni il prezioso riconoscimento per il loro mosaico paesaggistico

Colline di Pienza

Il “Paesaggio collinare policolturale di Pienza e Montepulciano” ha ottenuto il riconoscimento di paesaggio rurale storico, con l’iscrizione nell’apposito registro nazionale che fa capo al Ministero delle politiche agricole e forestali. Il risultato, certificato dalla riunione telematica del 31 maggio alla presenza del ministro Patuanelli, è frutto del lungo e accurato lavoro svolto dai referenti scientifici Stefano Biagiotti (Università Telematica Pegaso, coordinatore), Andrea Iacomoni (Università La Sapienza) e Filippo Masina (Università di Siena) per conto dell’Università Telematica Pegaso, e consente di esaltare le qualità del paesaggio collinare circostante i centri storici di Pienza, Monticchiello e Montepulciano, caratterizzato dalla presenza di colture storiche – quali i vigneti e gli oliveti, ma non solo – che hanno disegnato un mosaico paesaggistico di riconosciuta bellezza.

Colline di Montepulciano

Il valore che genera valore

La candidatura, promossa dai Comuni di Montepulciano e Pienza, ha raccolto due distinti progetti di iscrizione nel Registro inizialmente separati, ma in seguito uniti grazie alla volontà delle due amministrazioni, elogiate dallo stesso Ministero per aver saputo unire le forze su un progetto così importante. “Il progetto giunge alla sua conclusione dopo un lungo iter iniziato durante il precedente mandato, che ha visto la piena collaborazione tra le amministrazioni comunali di Montepulciano e Pienza” dicono Michele Angiolini, sindaco di Montepulciano, e Manolo Garosi, sindaco di Pienza. “Siamo pienamente soddisfatti di questo risultato, che aggiunge valore a un paesaggio che caratterizza in maniera molto particolare il nostro territorio, rendendolo famoso in tutto il mondo”.

L’uomo e il paesaggio

Il dossier di candidatura, redatto secondo le stringenti linee guida dell’Osservatorio, è costituito da un ampio studio storico, economico, sociale ed urbanistico, che mette in luce il legame tra paesaggio, cultura, società e produzione concentrandosi in particolare sull’integrità del paesaggio, ovvero sul mantenimento delle sue caratteristiche fondamentali, secondo criteri scientifici. Il dossier rimarrà inoltre uno strumento di conoscenza del territorio, utile sia per analisi tecniche che per finalità divulgative. L’iscrizione nel registro consentirà in futuro ai due Comuni proponenti, nonché alle stesse aziende del territorio, di fregiarsi di un apposito marchio di “Paesaggio rurale storico” attualmente in fase di predisposizione, strumento di attrattiva per i visitatori e ulteriore leva commerciale per i prodotti locali.

I “custodi” del patrimonio

Un riconoscimento che, secondo la vicepresidente e assessore all’agroalimentare della Toscana Stefania Saccardi, “ci rende orgogliosi e rende onore ai nostri agricoltori e ai nostri amministratori che negli anni hanno saputo mantenere l’integrità e valorizzare i caratteri identitari tipici di questi territori, che presentano solo sporadici fenomeni di abbandono e evidenziano invece il mpantenimento delle caratteristiche peculiari di un paesaggio policolturale che svolge anche una funzione di valore aggiunto non riproducibile dalla concorrenza per lo sviluppo del territorio rurale. Bene dunque hanno lavorato i custodi di questo nostro patrimonio che con questo riconoscimento conferma, anzi rafforza, il suo valore”. Per Mauro Agnoletti, coordinatore della segreteria scientifica dell’Osservatorio nazionale del Paesaggio rurale, questi paesaggi “contengono la complessa storia di un luogo o di una regione, che ancora si può leggere dalla sua composizione e struttura, si distinguono infatti per una lunga storia e per la loro riconoscibile struttura in cui gli elementi biotici, abiotici e culturali sono in armonia tra di loro”.

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