C’è anche l’Università di Firenze tra i sette atenei italiani scesi in campo a fianco delle imprese nella lotta al Coronavirus grazie al bando “Innova per l’Italia”. Le università hanno offerto alle aziende le loro competenze per le prove necessarie alla certificazione di mascherine e dispositivi di protezione, apparecchiature per terapia intensiva e sub intensiva, tamponi e test per la diagnosi.
L’apporto dell’Università di Firenze è ampio e comprende una settantina di progetti che coinvolgono docenti e ricercatori di sedici tra dipartimenti e centri di ricerca, da quelli dell’area biomedicale alle scienze come chimica, fisica, biologia e statistica.
Come spiega il prorettore alla ricerca dell’ateneo fiorentino Marco Bindi in una nota, i temi delle ricerche riguardano tutte le tematiche cruciali per gestire l’emergenza sanitaria “come la progettazione dei farmaci antivirali, lo sviluppo di test sierologici, i test di efficienza sui materiali usati per le mascherine facciali, le interazioni fra virus, cellula ospite e farmaci”.
“Tra i temi delle ricerche troviamo anche le possibili origini animali della patologia, la localizzazione geografica del morbo – spiega Bindi – i modelli epidemiologici sulla diffusione del virus e la loro correlazione o meno alle diverse condizioni meteo-climatiche, la variabilità dei ceppi. Come anche i modelli statistici applicati alle previsioni, alla percezione del rischio, all’utilizzo dei dispositivi di protezione personale, all’effetto dei provvedimenti di contenimento adottati dalle autorità. O la lettura di tutti questi fenomeni in chiave psicologica, giuridica e di comunicazione.”
L’elenco degli atenei che partecipano al bando è stato comunicato dalla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (Crui) e reso noto dal ministero per l’Università e la Ricerca. La sensibilizzazione delle università da parte della Crui è “un’attività di grande spessore, che ha sollecitato la risposta pronta e vivace del mondo universitario e della ricerca”, ha osservato il ministro Gaetano Manfredi. “Un fatto tanto più importante – ha aggiunto – se si considera che per vincere la battaglia contro il coronavirus c’è bisogno di piena collaborazione”. Insieme a Firenze sono coinvolti al momento anche gli atenei di Bologna, Camerino, Federico II di Napoli, Politecnico di Bari, Politecnico di Milano e Politecnico di Torino.