Enogastronomia /Il progetto

La rinascita delle Giubbe Rosse: riapre lo storico caffè letterario fiorentino

Il luogo simbolo della cultura del Novecento, dichiarato bene da tutelare dal ministero dei Beni culturali, era chiuso dal 2019 e ora apre dopo un intervento di recupero architettonico con una nuova offerta gastronomica

Riaprirà entro la fine di giugno il Caffè Le Giubbe Rosse, lo storico locale fiorentino fondato nel 1897 che nel Novecento è stato un luogo simbolo della cultura letteraria italiana. Il locale, dichiarato bene da tutelare dal ministero dei Beni culturali, è stato oggetto di un intervento di recupero architettonico sotto la supervisione della Soprintendenza e apre di nuovo al pubblico dopo tre anni di chiusura.

Il restauro, la nuova offerta gastronomica e culturale

Il recupero delle Giubbe Rosse si deve alla società Faro Alto, già proprietaria della società Scudieri e dell’omonimo caffè: ieri in occasione della presentazione della riapertura l’amministratore delegato del gruppo, Denis Milovidov, ha parlato di un investimento per l’acquisto all’asta e il recupero di oltre 2 milioni di euro.
Milovidov si è detto “molto contento di questo progetto che speriamo di portare a termine il prima possibile” e ha annunciato l’intenzione di organizzare un programma di eventi culturali di varia natura per recuperare lo storico ruolo delle Giubbe Rosse.

Il locale è stato rinnovato con un intervento guidato dall’architetto Domenico Gallucci, che ha interessato diversi ambienti del Caffè, tra cui la cucina, in un’ottica di recupero della memoria storica e artistica di questo luogo speciale. Sono stati rifatti i pavimenti e restaurati gli affreschi sulle pareti, tornati così al loro splendore originale, e inoltre è stato installato un soppalco integrato nella libreria.  “Abbiamo restaurato il bancone, gravemente deteriorato, mentre è stato mantenuto e adeguatamente restaurato il bancone della sala principale – ha spiegato l’architetto Gallucci – la boiserie degli ambienti tergali è stata rimossa e reinstallata con la stessa tipologia e materiale di quella presente nelle prime sale”.

Lo chef delle Giubbe Rosse Giuseppe Lo Presti

Le Giubbe Rosse ha rinnovato anche la sua offerta culinaria con il percorso sensoriale proposto dallo chef Giuseppe Lo Presti, talentuoso cuoco classe 1991 originario di Messina ma cresciuto nel Chianti, che unisce l’innovazione all’identità storica del locale. L’idea di cucina di Lo Presti è infatti basata sul rispetto per la tradizione e l’attenzione ai prodotti di qualità del territorio, con abbinamenti curati dai sommelier delle Giubbe Rosse.

Quando i futuristi e i letterati si ritrovavano alle Giubbe Rosse

Si apre così un nuovo capitolo per questo locale leggendario, aperto nel 1897 dai birrai tedeschi Reininghaus e ribattezzato Giubbe Rosse per il colore delle giacche in stile viennese che indossavano i camerieri. Qui negli anni Dieci del Novecento amavano ritrovarsi i letterati e gli intellettuali fiorentini, un gruppo di cui facevano parte tra gli altri lo scrittore Giovanni Papini, il pittore Ardengo Soffici e il giornalista Giuseppe Prezzolini.

E sempre qui nel 1911 andò in scena il celebre litigio tra i futuristi milanesi e i letterati fiorentini, iniziato per una recensione negativa che Soffici aveva scritto sulla rivista La Voce alla mostra di Umberto Boccioni. Così Boccioni, insieme a Filippo Marinetti e Umberto Carrà, si presentò alle Giubbe Rosse chiedendo di Soffici e una volta trovato lo prese a schiaffi: scoppiò così una grande rissa da cui però nacque un’amicizia tra i due e un sodalizio Milano-Firenze che portò poi alla nascita nel 1913 del movimento futurista toscano, che avvenne ovviamente ai tavoli delle Giubbe Rosse.

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