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Restauro del Volto Santo a Lucca, è il momento più delicato: il Cristo è stato staccato dalla Croce

Continua il recupero della statua lignea più antica d’Europa, coordinato dall’Opificio delle pietre dure di Firenze e iniziato nel 2022

La campagna diagnostica sul Volto Santo di Lucca - © Complesso Museale Cattedrale Lucca

Il restauro del Volto Santo di Lucca, la statua lignea più antica d’Europa conservata nella Cattedrale di San Martino, è giunto ad un momento delicatissimo: ieri il Corpo del Cristo è stato staccato dalla Croce.

Per garantire adeguata stabilità ad un’opera imponente e composta da più parti, gli esperti hanno provveduto allo stacco del corpo dalla croce, mantenendo tuttavia inalterato il sistema dei perni di ancoraggio esistenti. La separazione permetterà di approfondire
ulteriormente la conoscenza della tecnica costruttiva, anche per elaborare il progetto di ricollocazione nel tempietto di Matteo Civitali all’interno del Duomo di Lucca.

Il restauro coordinato dall’Opificio delle pietre dure

L’impegnativo intervento di restauro del Volto Santo, promosso dall’Ente Chiesa cattedrale di San Martino, sostenuto dalla Fondazione cassa di risparmio di Lucca e coordinato dall’Opificio delle pietre dure di Firenze d’intesa con la Soprintendenza, è iniziato nel settembre del 2022.

A conclusione della campagna diagnostica, il comitato scientifico ha potuto valutare le diverse opzioni di intervento, condivise dal comitato promotore e volte ad una restituzione dell’opera che garantisse il rispetto della sua valenza religiosa e devozionale insieme alla doverosa attenzione nei confronti della materia di un manufatto storico unico.

Nei prossimi mesi si procederà perciò alla rimozione degli strati superficiali scuri, costituiti da una miscela di carbone, oli essiccativi e cera d’api che nel tempo hanno annerito l’opera, coprendone le originarie cromie e occultandone la plasticità dei volumi e la preziosità della materia.

Il Volto Santo  © Joanbanjo

Il Volto Santo recupererà i suoi antichi colori

Torneranno così leggibili la tunica di colore blu scuro, costituita da un composto di lapislazzuli e olio, e le dorature decorate sul bordo delle maniche, dello scollo e dell’orlo della tunica.

I capelli e la barba del Cristo riacquisiranno il colore giallo e bruno originario e anche gli incarnati torneranno ad avere le tonalità più chiare, testimoniate sino alla fine del Seicento dai numerosi dipinti e affreschi raffiguranti il Volto Santo presenti sul territorio.
A causa della perdita di gran parte degli strati di azzurrite più superficiali della croce, verrà recuperata la preziosa policromia sottostante, più antica, ben conservata e costituita da pigmento rosso con decorazioni bianche e bordi a lapislazzuli.

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