Un contributo straordinario è in arrivo dalla Regione Toscana per il recupero e il restauro dell’anfiteatro romano di Volterra. La giunta ha approvato uno schema d’accordo con il Comune di Volterra con il quale la Regione, con la vicepresidente e assessore alla cultura Monica Barni, si impegna ad assegnare 250mila euro alla realizzazione dell’intervento di scavo, restauro e messa in sicurezza della struttura. Il Comune di Volterra, da parte sua, quale stazione appaltante dei lavori, si impegna a rispettare il termine per la conclusione dell’intervento che è fissata per il 31 dicembre 2020.
“Come avevamo annunciato e promesso – ha detto Barni – ecco i 250mila euro che saranno destinati alla valorizzazione dell’anfiteatro di Volterra. Il finanziamento arriva adesso conformemente a quanto ci permettono di fare gli schemi di bilancio delle Regioni. Siamo particolarmente orgogliosi di poter contribuire e fare la nostra parte per la messa in sicurezza e poi al restauro di un monumento di tanto pregio che rappresenta un’ulteriore testimonianza di valore inestimabile per il nostro territorio. Ci auguriamo che presto anche il Ministero possa intervenire con sue risorse così da rendere fruibile la struttura da parte dei visitatori e permettere lavori per un suo pieno recupero”. ù
“Risultato straordinario – commenta Giacomo Santi, sindaco di Volterra – a dimostrazione del fatto che quello che diciamo facciamo e confermiamo il fatto che con le polemiche non si va da nessuna parte, con gli atti concreti costruiamo bene comune per la città di Volterra e il suo territorio. È molto importante che riprendano i lavori dell’anfiteatro progetto fondamentale per Volterra capitale italiana della cultura 2021″.
L’anfiteatro poteva arrivare a contenere circa 8 mila spettatori, numero degno dell’importanza che rivestiva Volterra municipio prestigioso al tempo dei romani. La struttura dalla forma ellittica, risalente all’epoca augustea, era destinata ai combattimenti: è composta da tre ordini di anelli, costituiti da corridoi di separazione e da corridoi laterali, e dall’arena dove si svolgevano i combattimenti dei gladiatori, a circa otto metri di profondità.