Coperte dalla fitta vegetazione, rovinate dal tempo e dalle intemperie, prive dei loro giochi d’acqua e misconosciute per questo anche a molti fiorentini: tornano dopo un secolo al loro splendore e ai loro giochi d’acqua le Rampe dell’architetto Giuseppe Poggi, opera monumentale che a Firenze collega il lungarno con Piazzale Michelangelo.
Quello che ha interessato le Rampe, che si sviluppano su una superficie di 6.700 metri quadrati e furono realizzate tra il 1872 (l’anno successivo al trasferimento della Capitale da Firenze a Roma) e il 1876, è uno dei restauri più complessi operati a Firenze negli ultimi 50 anni.
“Raccontiamo finalmente – dice alla presentazione all’Associazione della stampa estera in Italia a Roma Umberto Tombari, presidente della Fondazione Cr Firenze – una bella storia di collaborazione tra pubblico e privato. Abbiamo sostenuto il restauro con 2,5 milioni di euro nell’ambito dell’Art Bonus, uno degli interventi più alti fatti in Italia con questa legge”.
Il restauro sarà festeggiato con una giornata di eventi gratuiti, sabato 18 maggio, che si chiuderà con lo spettacolo La fontana ritrovata con la direzione artistica di Roberto Malfatto. “Le rampe – spiega Malfatto – hanno reso più democratica la fruizione della città, noi racconteremo tutta la loro storia con uno spettacolo di luci, suoni, colori e animazione. Un quartetto d’archi farà da contrappunto a una danzatrice volante, una lieve goccia d’acqua nel cielo, sulle suggestioni visive della Fontana e della torre San Nicolò”.
Davvero impressionanti i numeri dell’intervento: sono stati rimossi 100 quintali di apparati radicali infestanti rimossi, ricollocate 150 spugne marine originali (dal mare di Livorno), ricostruiti 400 metri quadrati di apparati decorativi e utilizzati 30 quintali di ciottoli di fiume.