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Memoria, due giornate dedicate al racconto degli anni della Resistenza per non dimenticare

Si apre oggi la seconda giornata dell’evento “Il 1944 e la lotta in armi nell’Italia centrale: fra guerra totale e scelte resistenziali” promosso da Consiglio regionale, Istituto Toscano della Resistenza e dalla Rete ‘Resistenza ‘80’

Resistenza

Non c’è futuro senza memoria . E quella della Resistenza è una pagina di storia che non possiamo permetterci di lasciar cadere nel dimenticatoio.

Con questo intento il Consiglio Regionale, l’Istituto Toscano della Resistenza e dell’Età contemporanea e la Rete ‘Resistenza ‘80’ con gli istituti toscani della Resistenza, hanno organizzato due giorni di convegni e riflessioni su “Il 1944 e la lotta in armi nell’Italia centrale: fra guerra totale e scelte resistenziali“, questo anche il titolo dell’evento nel suo complesso che si è aperto ieri, giovedì 14 novembre e si protrarrà per tutta la giornata di oggi, venerdì 15 novembre. 

“Come Consiglio regionale, in questo anno, abbiamo investito molto sui temi della Liberazione e delle stragi nazifasciste, perché ricordare quello che è accaduto è un monito affinché ciò non accada mai più”, ha ricordato il presidente dell’assemblea regionale Antonio Mazzeo in apertura dei lavori di ieri ricordando anche che proprio per salvaguardare la memoria e le iniziative che possano tramandarla alle future generazioni, il Consiglio ha approvato le modifiche alla legge regionale n.38 del 2002 grazie alla quale, a seguito dell’individuazione dei soggetti beneficiari, si specifica che a decorrere dal 2025 il contributo annuale per questi soggetti sia pari a 250mila, 90mila, 20mila e 210mila euro : si tratta, rispettivamente dell’Istituto Storico della Resistenza in Toscana (250mila euro), gli Istituti Storici per la Resistenza a carattere provinciale (210mila), la Fondazione ‘Museo e Centro di documentazione della Deportazione e Resistenza-Luoghi della Memoria Toscana (90mila)’ e la Federazione regionale toscana delle associazioni antifasciste e della Resistenza (20mila). “L’impegno di ciascuno di noi – ha proseguito Mazzeo – deve essere quello di non voltarci dall’altra parte, di ricordare gli uomini e le donne che hanno combattuto per la nostra libertà, l’esercito alleato e chi in quegli anni ha consentito a noi, oggi, di essere donne e uomini liberi” .

Il programma

Dopo le sessioni di ieri dedicate al alcune figure e casi che hanno fatto la differenza durante la Resistenza, come Walkiria Terradura, comandante partigiana tra resistenza armata ed emancipazione femminile e la Brigata Bozzi nelle province di Pistoia e Modena, oggi la giornata inizia con la sessione dal titolo “Prigionieri ed esercito nello sviluppo della Resistenza”.

Partecipano Eric Gobetti con “Dall’internamento alla lotta armata: partigiani jugoslavi nell’Italia centrale”, Costantino Di Sante con “Le armi arrivano dal Sud: Il Servizio Informazioni Militari e le bande partigiane dell’Italia centrale”, Pierpaolo Ianni con “Resistenza e Alleati: la collaborazione tra partigiani apuani e il S.O.E. nei documenti dei National Archives di Londra” e Carmelo Albanese con “L’arruolamento volontario nei Gruppi di Combattimento: il caso di Empoli e della Valdelsa (1944-1945)”. Modera Matteo Mazzoni, presiede Enrico Acciai dell’Università Tor Vergata.

Alle 15 la terza e ultima sessione: “Rappresentare la Resistenza”. A confronto Giovanni Brunetti con “Mettere in ceppi la lotta. Strumenti, metodi e narrazioni per la criminalizzazione della Resistenza armata”, Gemma Lombardi con “La Memoria collettiva resistenziale, una prospettiva giuridica”, Matteo Palombi con “Cantare la Resistenza: rappresentazioni della lotta armata nel centro Italia in ottant’anni di canzone”, Rodolfo Sacchettini con “Registrare la realtà alla radio: Firenze 1944 di Amerigo Gomez e Victor De Sanctis”, Matteo Grasso con “Narrare la Resistenza. Il caso di Pistoia” e Emanuele Vannucci “Silvano Fedi tra storia e mito”. Modera Laura Mattei di Stanze della Memoria, presiede Ilaria Cansella di ISGREC.

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