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Tetti a forma di foglia in un bosco circolare: a Peccioli le nuove residenze sociali sono micro-fattorie green

Il progetto del Comune e dello studio C+S Architects prevede la realizzazione di un complesso di dodici case popolari ecosostenibili con orti, che si autososterranno a livello alimentare grazie al “pixel farming”

Il progetto delle nuove residenze sociali a Peccioli

Case sociali green, con i tetti a forma di foglia e orti circondati da un bosco circolare di frassini e pioppi.
È questo il progetto avveniristico che a Peccioli darà vita a un borgo popolare capace anche di sostenersi a livello alimentare con il “pixel farming”: le nuove residenze sociali infatti saranno mini-fattorie, capaci di produrre indotto economico con l’agricoltura e la silvicoltura e col tempo di diventare anche un ulteriore elemento di attrazione turistica per il territorio.

La rigenerazione dell’area di Santo Stefano a Peccioli

Così Peccioli, vincitore per il 2024 del titolo de “Il borgo dei borghi”, continua a puntare sulla sostenibilità. Il progetto “Land-CR.AF.T.ED”, realizzato dallo studio italo-britannico C+S Architects su incarico del Comune, si presenta quindi come una risposta possibile alle questioni ecologiche, economiche e sociali più pressanti, come il consumo di suolo e il futuro delle zone rurali.

Il progetto di rigenerazione dell’area di Santo Stefano a Peccioli trasformerà i ruderi di alcuni edifici agricoli in un complesso di dodici case popolari e servizi, su un’area complessiva di 11,76 ettari.

“Abbiamo chiesto a C+S Architects di disegnare un complesso di case popolari nell’area di Santo Stefano e lo studio ci ha restituito una visione all’avanguardia che rende il terrano produttivo innestando l’arboricoltura, che migliora la vista dall’alto e la qualità dell’aria tra due arterie di traffico, mentre contestualmente riconnette gli abitanti delle case sociali alla terra, costruendo una comunità multietnica e multiculturale – spiega il sindaco di Peccioli, Renzo Macellonila sostenibilità a tutto tondo (economica, ambientale e sociale) della visione proposta ci mette al centro di un lavoro di squadra che guarda al futuro dei nostri paesaggi. Il confronto con la Regione su questo masterplan è imminente e con loro lavoreremo per realizzare questo prototipo di sviluppo sostenibile a cavallo tra costruito e natura, tra tradizione e innovazione”.

12 nuove residenze che producono cibo sostenibile

Le dodici nuove residenze sociali richieste dal Comune sono state disegnate come una comunità di micro-fattorie, che traducono il sistema dei casali storici toscani in forme contemporanee. Ogni unità, che va dagli 80 ai 130 mq e ha fino a tre stanze, secondo i canoni classici dell’edilizia sociale, è disegnata da un recinto in terra cruda che definisce anche un suolo coltivabile. Qui infatti si innesta il concetto agricolo innovativo del ‘pixel-farming’ dove è la varietà delle specie e la biodiversità a garantire un’alta produttività. I dati raccolti dimostrano risultati straordinari di qualità dei prodotti risultanti da questo processo, che in questo modo potranno essere utilizzati localmente diventando cibo sostenibile in termini ecologici ed economici.

“Abbiamo lavorato con il paesaggio agricolo su scale diverse – spiega Maria Alessandra Segantini, fondatrice insieme a Carlo Cappai di C+S Architects – abbiamo recuperato il tema dell’arboricoltura (in alternanza di frassini maggiori e pioppi con impianto policiclico multi-obiettivo o misto) che ridisegna un paesaggio che si rigenera naturalmente diventando una risorsa anche economica per il Comune, in linea con alcuni esempi locali e quindi anche facile in termini di gestione. Il nuovo paesaggio è disegnato da una serie di boschi circolari serviti da sentieri per le manutenzioni e taglio, bacini di raccolta dell’acqua per l’irrigazione e ricoveri per le attrezzature agricole. Tale paesaggio ha permesso di ridare vita agli edifici rurali che mal si adattavano alle vecchie funzioni e che sono stati trasformati in accoglienza con offerta turistica e spazi collettivi per la nuova comunità che abiterà l’area di Santo Stefano”.

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