Non si ferma la violenza sulle donne anche in Toscana, anzi è in aumento. Nel 2022 si sono registrati 5 femminicidi, che hanno fatto salire il drammatico bilancio degli ultimi 16 anni a 132, oltre 2.100 sono stati gli accessi in Codice rosa al pronto soccorso per maltrattamenti e oltre 3mila le richieste di aiuto a un centro antiviolenza.
Sono le cifre più drammatiche che emergono dal quindicesimo Rapporto sulla violenza di genere in Toscana, realizzato dall’Osservatorio sociale regionale, che è stato presentato oggi a La Toscana delle donne, il festival regionale per le pari opportunità.
In aumento i maltrattamenti e le donne ospitate nelle Case rifugio
I dati evidenziano una crescita esponenziale della violenza di genere. È in aumento anche il numero delle donne che si rivolgono ai consultori per casi di abuso o maltrattamento: sono state 810 nel 2022, contro le 741 del 2021, che hanno chiesto aiuto soprattutto per maltrattamenti fisici (43,8% degli accessi).
Sono sempre di più anche le donne ospitate nelle 23 Case rifugio della Toscana: sono 109 le donne con 92 figli che nel 2022 sono state accolte in queste strutture a indirizzo segreto,dove con il sostegno di operatrici specializzate sono state non solo messe in sicurezza ma hanno iniziato un percorso complesso di uscita dalla violenza.
I Centri antiviolenza e quelli per uomini maltrattanti
Ad aiutare con accoglienza, orientamento, assistenza psicologica e legale le donne che subiscono violenza in Toscana ci sono 25 Centri antiviolenza, distribuiti su tutto il territorio regionale. Una presenza che nel corso degli anni è diventata capillare, grazie all’apertura di sportelli locali, per un totale di 102 punti di accesso. Il percorso di uscita dalla violenza è stato avviato nel 2022 da 3.232 donne, per il 69% italiane, nel 56% dei casi di età compresa fra i 30 e i 49 anni.
La Toscana lavora anche sul fronte di chi agisce la violenza di genere. Ai 5 Centri di ascolto per uomini maltrattanti nel 2022 hanno effettuato l’accesso 280 (erano stati 172 nel 2021), per il 71,4% di nazionalità italiana e più della metà compresa tra i 30 e i 49 anni. Costretti in seguito a una sentenza a frequentare il percorso oppure arrivati spontaneamente, gli uomini autori di violenza hanno lavorato sull’assunzione di responsabilità rispetto alla loro violenza e su come interromperla.Ad oggi, circa il 40% degli uomini conclude il percorso e una percentuale analoga lo abbandona o interrompe per vari motivi: scarsa motivazione, non idoneità al lavoro di gruppo per problematiche di tipo psichiatrico o altro.
E non vanno dimenticati i minori. Il Centro regionale di documentazione per l’infanzia e l’adolescenza, attivo nell’ambito dell’accordo di collaborazione tra Regione e Istituto degli Innocenti, raccoglie e monitora i dai su bambini e ragazzi vittime di violenza diretta e di violenza assistita che sono stati segnalati all’Autorità giudiziaria e presi in carico dal servizio sociale territoriale. I numeri sono in costante crescita: nel 2022 i minori vittime di maltrattamenti siano stati 4.462 (erano 4.155 nel 2021) . Nello stesso anno il numero dei casi di violenza cui hanno assistito dei minori è stato di 2.578 (erano stati 2.473 nel 2021).