Sarà una grande festa sonora quella con cui il Centro Studi Luciano Berio e il Comune di Radicondoli celebreranno la memoria del compositore, a vent’anni dalla sua scomparsa, dal 26 al 28 maggio.
Grazie all’accordo siglato tra i due enti e al sostegno della Regione Toscana il “Festival Luciano Berio, Radicondoli 2023” sarà quest’anno terreno di “Dialogo”, declinato al plurale, in cui realtà e attitudini del fare e pensare la musica, anche apparentemente lontane tra loro, sono poste in costante colloquio.
A vent’anni dalla scomparsa del Maestro
L’evento apre un triennio di appuntamenti dedicati al Maestro Luciano Berio, alla sua opera e al suo pensiero. “A venti anni dalla sua scomparsa – sottolinea il presidente della Regione, Eugenio Giani – la Toscana ricorda Luciano Berio, una delle figure di riferimento sul piano della musica moderna e della sperimentazione di nuove tendenze musicali. La Regione ha sempre sostenuto le iniziative che valorizzano questa figura. Abbiamo trovato un grande alleato nel comune di Radicondoli, il luogo dove Berio è sepolto e dove scelse di vivere da 50 anni in poi. Il grande concerto che si terrà a Radicondoli sarà un momento importante ed emozionante per tutta la Toscana”.
“È un grande onore ed un’occasione davvero unica – ha aggiunto il sindaco di Radicondoli Francesco Guarguaglini – ma soprattutto un immenso piacere poter essere qui a presentare questo momento dedicato al ventennale della scomparsa del nostro caro ed illustre concittadino Luciano Berio: un amante della musica e dei borghi medioevali come il nostro, ma soprattutto una delle figure di maggior spicco dell’Avanguardia Musicale del ‘900 a livello mondiale.”
Il programma del festival
All’anticipazione ufficiale mattutina del Festival (venerdì 26 maggio), seguirà in serata l’inaugurazione in un luogo caro a Berio, la piazza, e in varie stazioni sonore del borgo in cui la Banda Filarmonica “Rossini”, diretta da Giampaolo Lazzeri, dialogherà col coro ITER Research Ensemble e “banditori elettronici” eseguendo musiche colte e popolari, composte o rielaborate da Berio, o particolarmente care al compositore. La dimensione elettronica è curata per l’occasione dal Centro di ricerca produzione e didattica musicale Tempo Reale di Firenze, ideatore di una installazione sonora che si sposterà dall’esterno, dal borgo paesano, all’interno della sala mostre di Palazzo Bizzarrini.
Sabato 27 maggio è pensato per due destinatari diversi: giovani musicisti che vogliono confrontarsi con l’opera di Berio saranno impegnati in masterclass tenute dal pianista Andrea Lucchesini e dal violoncellista Claudio Pasceri. Gli altri ospiti, e in attesa del concerto serale, potranno godere di momenti sonori liberi a cura dell’ITER Research Ensemble, che si svolgeranno in formazioni miste, anche all’interno di alcune attività commerciali di Radicondoli.
La giornata sarà conclusa da un concerto alla Pieve di San Giovanni Battista (Pieve Vecchia), con protagonisti Andrea Lucchesini, Valentina Pagni, Claudio Pasceri e il coro ITER Research Ensemble diretto da Giovanni Cestino, interpreti di vari brani di Luciano Berio e di altri compositori in “dialogo” con il suo orizzonte familiare e/o musicale.
Il Festival chiude il 28 maggio con una passeggiata musicale verso la dimora di Luciano Berio, “Il Colombaio”, nel cui giardino si potranno ascoltare brani interpretati dalla Street Band locale (diretta da Massimo Masi) e da due cori di formazione differente, quali l’ITER Research Ensemble e il Coro Radiconventomusica (diretto da Antonio Morelli).
Su richiesta e prenotazione, in questa occasione sarà possibile accedere alle visite guidate nelle “stanze del Maestro”, condotte da membri della famiglia o del Centro Studi Luciano Berio.