Da qualche anno in molti comuni della Toscana i rifiuti vengono raccolti porta a porta. Per molti di noi questa nuova modalità di differenziazione e smaltimento può costituire uno shock. Se per esempio si vive in uno spazio ristretto, senza garage o terrazza tenere l’umido in casa soprattutto in estate può essere causa di cattivi odori e relativi disagi. L’obiettivo della raccolta porta a porta però è proprio ridurre la quantità di rifiuti, anche perchè ci obbliga a riflettere su quanti ne produciamo ogni giorno e di come potremmo evitarlo.
Spesso e volentieri, infatti, tendiamo a produrre molti più rifiuti di quanto dovremmo, ma non si tratta di un processo irreversibile. Si possono produrre meno rifiuti in casa, a patto che si decida di rinunciare ad alcune comodità (o presunte tali). Quello che può cambiare è il nostro approccio al consumo, soprattutto nelle mura di casa. Se siamo parte del problema, infatti, siamo anche parte della soluzione.
“Di fronte al cambiamento c’è sempre resistenza. – ha dichiarato Claudia Maffei “guru” dello zero waste – Ma dobbiamo comprendere perchè tante amministrazioni stanno decidendo di utilizzare la raccolta porta a porta, anche in quelle grandi città metropolitane. L’Europa ci sta chiedendo sempre di più di aumentare la raccolta differenziata per ridurre i rifiuti. Con la raccolta porta a porta le amministrazioni hanno visto che in tempi anche abbastanza brevi (un anno-due) la differenziata aumenta del 20% ed è un risultato importante. Inoltre la qualità della differenziata ottenuta tramite tramite porta a porta è più alta rispetto a quella dei cassonetti, proprio perchè si chiede alla persona di avere un ruolo più attivo.
Le amministrazioni devono investire di più in termini economici per la raccolta porta a porta, fornendo ai cittadini diversi contenitori e organizzando più turni di ritiro per i netturbini. Si risparmia però molto in fase di smaltimento. Bisogna capire che la raccolta porta a porta fa bene alla nostra salute e anche all’ambiente.
Lo zero waste è una filosofia di vita che raccoglie una serie di pratiche che possiamo mettere in campo per produrre meno rifiuti possibile e si basa sulle 5 “R” ideate da Béa Johnson la fondatrice di questo movimento: riduci, riusa, ricicla, rifiuta e riduci in compost. Dobbiamo capire che come individui produciamo davvero troppi rifiuti.”
Ecco 10 consigli su come ridurre i rifiuti domestici
1-La prima cosa da fare è rifiutare quello che non ci serve come i campioncini, i volantini, il 3X2 dei Supermercati, i sacchetti di plastica, possiamo per esempio usare borse riutilizzabili per fare la nostra spesa.
2- Perchè comprare acqua nelle bottiglie di plastica, quando possiamo bere quella del rubinetto? Questo ci eviterà non solo di produrre rifiuti di plastica ma anche di trascinarci dietro pesanti pacchi da sei di bottiglie.
2- Esistono cibi o sostanze che possono essere acquistati “alla spina” come detersivi, saponi per il corpo e capelli solidi, legumi, cereali per la colazione. Facendo così diminuiremo drasticamente l’uso di imballaggio di plastica.
3- Se usiamo capsule di caffè possiamo preferire l’acquisto di quelle compostabili.
4- Riutilizzare barattoli di vetro o scatoloni e scegliere di stampare su carta il meno possibile.
5- Scegliere il più possibile materiali riutilizzabili, evitando di usare piatti, posate o bicchieri di plastica usa e getta. In cucina è possibile usare anche cannucce, panni asciugatutto lavabili e riutilizzabili, evitando lo scottex e anche fogli di cera per avvolgere alimenti invece della pellicola di plastica. Per l’igiene femminile possiamo preferire l’utilizzo della coppetta mestruale oppure degli assorbenti lavabili.
6- Riparare e prendersi cura degli oggetti che si rompono. Passare i vestiti o i giocattoli che i nostri figli non usano più a qualcun altro.
8- Comprare meno vestiti che però durano nel tempo, evitando le grandi catene del “fast-fashion”.
9- Come fare con la lettiera dei gatti? Ne esistono alcune che possono essere buttate direttamente nel wc. Ne esistono altre naturali che costano un po’ di più ma contengono oli essenziali come lavanda o tè verde che diminuiscono molto gli odori.
10- L’umido resta il vero grande problema di chi vive in una casa piccola. Chi ha un giardino può utilizzare la compostiera per riciclare i rifiuti organici e gli scarti vegetali. Per chi non può farlo ci sono molti profili instagram che spiegano come utilizzare gli avanzi in cucina. Per esempio l’ecocucina di Lisa Casali che ha scritto “Il grande libro delle bucce” su come riutilizzare in modo creativo tutto quello che noi consideriamo “scarto”.