Dopo le persone fragili, la quarta dose verrà somministrata a tutti gli over 60. È la decisione presa dal Ministero della Salute per rincorrere e mitigare il virus, che si diffonde a una velocità sempre più alta e che preme sugli ospedali. “L’Agenzia italiana del farmaco ha dato il via libera e abbiamo inviato a tutte le regioni la circolare. Quindi iniziamo immediatamente con la somministrazione”, ha detto il ministro Roberto Speranza dopo la raccomandazione del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) e dell’Agenzia europea dei medicinali (Ema).
La Toscana è pronta, fa sapere il presidente della Regione, Eugenio Giani. “Stiamo organizzandoci per attivare oggi le prenotazioni per la quarta dose oltre i 60 anni di età come chiesto dal ministro Speranza”. Sul portale dedicato della Regione, dalle 18 del 12 luglio, sarà possibile prenotare. “La Toscana – aggiunge Giani – è fra le Regioni che ha sviluppato maggiormente in questi due anni la campagna di vaccinazione – ha aggiunto -. Dal ministro Speranza e dal generale Figliuolo che oggi non svolge più la funzione di commissario, è considerata a livello nazionale un simbolo ed un esempio. Siamo sempre stati in testa per estensione della vaccinazione e forse anche per questo siamo fra le Regioni che meno sentono questa ulteriore ondata: siamo però convinti che la vaccinazione sia fondamentale perché è in virtù della vaccinazione che chi prende il Covid non va a finire all’ospedale e poi in terapia intensiva”.
L’estensione della platea vaccinale destinataria della seconda dose di richiamo è stata presa “tenuto conto sia dell’attuale condizione di aumentata circolazione virale con ripresa della curva epidemica, associata ad aumento dell’occupazione di posti letto nelle aree mediche e, in minor misura, nelle terapie intensiva, sia delle evidenze disponibili sull’efficacia della seconda dose di richiamo nel prevenire forme gravi di Covid-19”. “È fondamentale – spiegano le agenzie – che le autorità sanitarie pubbliche considerino le persone tra i 60 ei 79 anni, nonché le persone vulnerabili di qualsiasi età, per un secondo richiamo”.
Dopo quanto tempo va fatta la quarta dose, come e a chi
La somministrazione di una seconda dose di richiamo (second booster) viene fatta con con vaccino a mRNA, nei dosaggi autorizzati per la dose booster (30 mcg in 0,3 mL per Comirnaty; 50 mcg in 0,25 mL per Spikevax), purché sia trascorso un intervallo minimo di almeno 120 giorni dalla prima dose di richiamo o dall’ultima infezione successiva al richiamo (dalla data del test diagnostico positivo), a tutte le persone di età uguale o superiore ai 60 anni.
La quarta dose è poi raccomandata alle persone con elevata fragilità e con patologie concomitanti e preesistenti dai 12 anni in su, con vaccino a mRNA ai dosaggi autorizzati per la dose booster purché sia trascorso un intervallo minimo di almeno 120 giorni dalla prima dose di richiamo o dall’ultima infezione successiva al richiamo (data del test diagnostico positivo).
La somministrazione della quarta dose sarà effettuata dai medici di medicina generale, nelle farmacie che aderiscono e nei centri vaccinali sul territorio gestiti dalle Asl.
La circolare sottolinea anche come la priorità assoluta sia quella di mettere “in massima protezione tutti i soggetti che non hanno ancora ricevuto né il ciclo di vaccinazione primaria, né la prima dose di richiamo (booster) e per i quali la stessa e già stata raccomandata”.
Nessuna raccomandazione per chi ha meno di 60 anni, ma si lavora all’autunno
Nelle loro raccomandazioni, Ecdc ed Ema non danno però indicazioni per le persone di età inferiore ai 60 anni perché “al momento non ci sono prove chiare a sostegno della somministrazione di una seconda dose”.
Nel frattempo, mentre si cerca di frenare questa nuova ondata estiva, in vista dell’autunno, le autorità sanitarie europee stanno esaminando due vaccini aggiornati contro la variante Omicron per un possibile via libera dopo l’estate. “Stiamo lavorando per una possibile approvazione di vaccini adattati a settembre” conferma il direttore esecutivo dell’Ema, Emer Cooke, che insieme all’Ecdc invita le autorità sanitarie a “pianificare ulteriori richiami autunnali e invernali per le persone a più alto rischio di malattie gravi, possibilmente combinando le vaccinazioni contro il Covid-19 con quelle contro l’influenza”.
“I nuovi antidoti sono stati disegnati per dare una protezione dalle forme gravi di malattia, ma costituiranno una barriera un po’ più efficace anche rispetto alla malattia lieve”, spiega Marco Cavaleri, responsabile vaccini e prodotti terapeutici Covid-19 dell’Ema. Poi, sugli attuali vaccini, aggiunge che “funzionano ancora abbastanza bene contro le forme gravi di malattia, tanto che sia l’Fda americana che l’Oms invitano ad utilizzarli”.