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“Toscana diffusa”, la proposta di legge: “Sostenere e valorizzare le aree periferiche”

Ora si attende l’approvazione del Consiglio Regionale. Obiettivo principe della legge è quello di promuovere uno sviluppo equilibrato della Toscana e dei suoi territori

Casteldelpiano – Monte Amiata - © Shuttetstock StevanZZ

…[…]la Regione Toscana introduce nel proprio ordinamento una legge diretta alla valorizzazione di alcuni territori, denominati della Toscana diffusa, razionalizzando in un unico strumento normativo le disposizioni settoriali già attive e/o il consolidamento di esperienze pilota portate avanti negli ultimi anni“. Così inizia la premessa della relazione che illustra e motiva le ragioni che hanno spinto la Regione Toscana ha presentare una proposta di legge per valorizzare la Toscana diffusa.

Cosa si intende con “Toscana diffusa”? L’insieme di comuni che, per caratteristiche intrinseche (morfologia del territorio, ovvero montanità) o estrinseche (distanza, e dunque accessibilità, rispetto ai luoghi di concentrazione degli insediamenti, delle opportunità di lavoro e dei principali servizi alle persone e alle imprese), si trovano ad affrontare la sfida della perifericità dall’asse centrale che rischia di esacerbarne lo spopolamento e portare a veri e propri fenomeni di abbandono. Abbandono che la Regione sta cercando di evitare – con ottimi risultati – grazie ad una serie di iniziative e strategie volte proprie a dare nuova centralità ai territori periferici, scrigni di tradizione, di cultura popolare che non devono andare perse.

Anche da qui la volontà di una legge che possa creare il quadro normativo ed economico per rendere strutturali e organici tutti gli interventi che la Regione sta adottando ed adotterà in favore delle aree periferiche della Toscana , a favore ovvero di 172 comuni, sui 273 totali.

Una duplice finalità

La pdl “Valorizzazione della Toscana diffusa” che la giunta regionale dovrebbe approvare nella prossima seduta (si tratta di 8 capi e 27 articoli) ha una duplice volontà: promuovere uno sviluppo equilibrato del territorio toscano e salvaguardare la sua diffusa specificità, sostenendo i territori più fragili e le comunità che li abitano . Avendo ben chiaro il loro ruolo in termini di tutela di beni e servizi ambientali (acque, qualità dell’aria, foreste) e che il loro potenziamento può rivelarsi utile anche ad alleggerire la pressione e la congestione sulle aree più attrattive.

La legge che sarà discussa in Consiglio regionale – ha detto il presidente Eugenio Giani illustrando la proposta di legge a Palazzo Strozzi Sacrati.-,servirà anche ad annullare il divario che le aree decentrate scontano rispetto a quelle più densamente popolate in termini di servizi e opportunità” .

Si parte con un pacchetto di circa 120 milioni di euro per dare avvio, nei prossimi mesi, a tutta una serie di interventi infrastrutturali per i territori più periferici che sarà successivamente incrementato con ulteriori risorse a favore dei vari interventi previsti dalla legge.

La proposta di legge nel dettaglio

Nel primo capo la pdl delinea le principali linee di intervento negli ambiti ritenuti essenziali, ovvero quelle condizioni per l’accesso a infrastrutture e servizi che garantiscono a chi vive e abita questi territori le stesse opportunità (di tutela della salute e di benessere psicofisico, di educazione e istruzione, formazione e sviluppo professionale) e gli stessi livelli di servizi (sociosanitari e assistenziali, ma anche digitali), a cominciare dai collegamenti materiali (trasporti) e immateriali (telecomunicazioni).

Seguono poi una serie di disposizioni che mirano a garantire non solo lo sviluppo, ma anche la resilienza e la ‘restanza’ in questi luoghi. Da un lato sono previste misure per la rigenerazione del tessuto urbano e sociale, per favorire il rilancio economico (agricolo ed extra agricolo) e combattere la desertificazione commerciale, assicurare funzioni di presidio del territorio rivitalizzando, anche in chiave produttiva e/o turistica, immobili in disuso o a rischio di abbandono (ad esempio le stazioni ferroviarie e le loro pertinenze) insieme ai soggetti che li gestiscono. Dall’altro si interviene sulle comunità con un sostegno alla residenzialità dei cittadini e delle imprese, facilitando l’acquisto o l’affitto di immobili.

Il supporto a territori e comunità è assicurato anche in chiave energetica (in termini di efficientamento, approvvigionamento da fonti rinnovabili anche con il concorso delle comunità stesse, e di contrasto alla povertà energetica) e di mitigazione del rischio idraulico e idrogeologico, altro obiettivo chiave da centrare mediante interventi diretti per gli enti locali, i cittadini e le imprese (anche sotto forma di indennità compensative), o tramite progetti che coinvolgono soggetti pubblici e privati.

Un lavoro di squadra

L’identità dei luoghi passa anche dalla conservazione e valorizzazione del patrimonio territoriale, genomico o edificato e dei luoghi diffusi della cultura, la cui salvaguardia viene affidata sia all’azione pubblica, attraverso un inserimento in percorsi espositivi e narrativi nella rete di musei grandi e piccoli presenti sul territorio, che a singoli soggetti (custodi dell’ambiente e del territorio) o comunità che saranno coinvolti attivamente nella gestione. Fondamentale è infatti il ruolo dei Comuni e delle istituzioni locali, incluso il mondo dell’associazionismo, del mondo cooperativo e del volontariato, che nella pdl vengono qualificati come partner attivi e proattivi.

Due gli strumenti per monitorare nel tempo le iniziative promosse: un osservatorio partecipato dalle realtà associative toscane, pubbliche e private, ed una relazione finale di mandato sugli interventi realizzati.

Relazione illustrativa Toscana diffusa

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