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Business Life Balance, il progetto rivolto alle donne e alla conciliazione vita-lavoro

A realizzarlo, con il sostegno della Regione che lo ha finanziato, sarà Confcommercio Toscana attraverso le proprie agenzie formative provinciali

Donne e lavoro

‘Business Life Balance’ è il progetto formativo rivolto alle imprenditrici del terziario toscano per aiutarle e conciliare al meglio vita privata e lavoro in azienda. A realizzarlo, con il sostegno della Regione che lo ha finanziato nell’ambito dell’Avviso pubblico Pr Fse+ 2021-2027. Priorità 1 ‘Occupazione’, sarà Confcommercio Toscana attraverso le proprie agenzie formative provinciali di Pistoia e Prato, Firenze e Arezzo, Lucca e Massa Carrara, Pisa e Livorno, con l’appoggio del gruppo Terziario Donna regionale.

I percorsi formativi

Nei territori coinvolti, a breve, partiranno quattro percorsi formativi di 30 ore rivolti a 70 donne imprenditrici che abbiano avviato da non più di 5 anni la propria attività. L’iniziativa le aiuterà ad acquisire gli strumenti scientifici utili ad innovare il proprio stile di management, pianificando nei dettagli agenda, progetti e gestione dei propri collaboratori, in modo da liberare tempo per la propria vita, che si tratti di oneri di cura verso la famiglia, studio, hobby o qualsiasi altro impegno o interesse estraneo al lavoro.

L’obiettivo è aiutare le donne a sviluppare competenze e abilità in ambito trasversale per ottimizzare la conduzione della propria attività e aprire spazio alla conciliazione vita lavoro .

Secondo il presidente Eugenio Giani “questa iniziativa si accompagna ad altri interventi che la Regione ha curato. Oltre a facilitare i servizi per l’infanzia con Nidi Gratis e Nidi qualità, abbiamo attivato un percorso sperimentale con l’avviso Piani di welfare e altre misure per la conciliazione vita-lavoro, rivolto a imprese e più in generale a tutti i datori di lavoro, per promuovere una partecipazione equilibrata di donne e uomini al mercato del lavoro , parità di condizioni di lavoro e un migliore equilibrio tra vita professionale e vita privata, anche attraverso misure di welfare di conciliazione al fine di favorire un miglior equilibrio tra vita lavorativa e cure familiari e sostenere la corresponsabilità dei compiti di cura e la partecipazione delle donne nel mondo del lavoro. Nei prossimi mesi sarà attivato, con 2,5 mln di FSE+ 2021-27, un avviso per promuovere misure di conciliazione a sostegno delle lavoratrici indipendenti (titolari di impresa, libere professioniste, lavoratrici autonome)”.

Giani ha poi concluso ricordando che “permangono nel mondo del lavoro ancora importanti divari di genere, in termini di partecipazione, modalità di occupazione, pervasività della presenza femminile e percorsi di carriera. Per risolvere il nodo del problema dell’occupazione femminile e della conciliazione lavoro-famiglia il cambiamento più importante resta quello culturale”.[7mark]

“Quando vengono adottati progetti ed iniziative che incidono positivamente o che servono come stimolo alle politiche di genere – commenta l’assessore all’economia Leonardo Marras -, i vantaggi sono per tutta la società e non soltanto per le donne coinvolte. Non ci possiamo più limitare ad enunciare questa parità, occorrono iniziative concrete che permettano a coloro che vogliono intraprendere percorsi lavorativi di poterlo fare. A livello europeo il nostro Paese sconta ancora un ritardo rilevante sotto questo profilo. Progetti come questo promosso da Confcommercio vanno incentivati per formare donne consapevoli dei propri diritti e prerogative verso un equilibrio tangibile tra impegni familiari e professionali”.

“Il nostro obiettivo è incoraggiare la crescita professionale e personale delle donne imprenditrici e innalzare la loro qualità di vita, rendendole libere di assecondare la propria legittima ambizione lavorativa senza dover rinunciare a se stesse e ad una esistenza ricca di interessi e relazioni affettive”, ha spiegato la presidente di Terziario Donna Confcommercio Toscana Donatella Moica. “Fino a che la parità di genere non diventerà un valore condiviso da tutti anche nella distribuzione dei carichi di cura familiare, dobbiamo agire per via di sottrazione, togliendo dalle spalle delle donne almeno i pesi inutili. Ad esempio, aumentando la propensione alla delega, migliorando la pianificazione, insomma agendo sulle leve che ottimizzano la gestione del tempo sul lavoro. Così si libera tempo per la vita”. “È  indispensabile – conclude – stringere un patto tra le generazioni per fondare un nuovo modello di economia più sostenibile in ogni senso, anche in quello della conciliazione tra vita e lavoro. Con questa viene applicato un concetto che ci sta particolarmente a cuore, quello di ‘impresa generativa’, che si occupa del contesto e delle persone nell’ottica di lasciare un’eredità, generando nuove strategie e nuove dialettiche”.

Il progetto prevede l’erogazione di un monte complessivo di 2.100 ore di formazione attraverso l’impiego di metodologie particolarmente innovative. Saranno messe a sistema le esperienze di altre donne e coinvolte alcune imprenditrici ormai affermate nel ruolo di mentor, dotate di maggiore consapevolezza e autostima professionale.

Tra gli argomenti che saranno affrontati durante le lezioni ci sono la leadership femminile, l’organizzazione aziendale, la transizione digitale, la gestione del tempo, la parità di genere e il marketing management.

 

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