Secondo quanto emerge dall’Atlante 2023 di Save The Children, presentato martedì 9 aprile nella sede della Regione Toscana, la metà di bambine e bambini toscani tra gli 11 e i 15 mesi (sono quasi 3 su 5 in Italia) restano esposti ogni giorno agli schermi da meno di un’ora a oltre tre ore.
In Italia, quattro ragazzi e ragazze tra i 16 e i 19 anni su dieci non hanno competenze digitali per usare internet consapevolmente, con spirito critico e in maniera sicura.
In Toscana il 13,2% di ragazze e ragazzi adolescenti di 11, 13 e 15 anni è vittima di cyberbullismo. Le ragazze e i ragazzi di 11, 13 e 15 anni che mostrano un uso problematico dei social media sono l’11,7% (la media nazionale è del 13,5%).
Sono soprattutto le ragazze a soffrirne e l’età più critica è quella dei 13 anni: tra le principali motivazioni dell’uso intensivo dei social media c’è quello di scappare da sentimenti negativi.
I dati del report “Tempi Digitali” che traccia una mappa su abitudini e comportamenti di bambine e bambini e adolescenti con l’universo digitale, risultano migliori rispetto alla media nazionale, ma il tessuto regionale non è esente da ombre.
“Occorre proseguire l’impegno che stiamo mettendo in campo per dotare ragazze e ragazzi di strumenti e conoscenze necessari per relazionarsi in modo corretto con il mondo digitale. È inutile e dannoso vietare, più saggio accompagnare”, hanno dichiarato al termine dell’incontro gli assessori Nardini, Spinelli e Ciuoffo, dopo aver sottolineato l’importanza del “prezioso lavoro” svolto da Save the Children con l’Atlante dell’Infanzia, che “stimola riflessioni e propone traiettorie di azioni sulle questioni che riguardano le giovani generazioni”.
“Se da un lato migliora la capacità dei territori di essere connessi – proseguono commentando i dati –, dall’altro serve diffondere competenze digitali, su cui il nostro Paese è in ritardo. Per questo sarà necessario dare seguito all’opera che stiamo svolgendo sulla diffusione dei punti digitale facile e sul patentino digitale”.
“L’aumento del tempo speso nel mondo digitale tra social, messaggi e video, l’abbassamento progressivo dell’età del primo accesso rendono evidente la dimensione ‘onlife’, tra reale e virtuale, della vita di bambine, bambini e adolescenti – ha dichiarato Daniele Timarco, direttore programmi nazionali di Save the Children – Questa rivoluzione in corso comporta opportunità e rischi per i più giovani: da un lato emergono le conseguenze di un uso problematico del digitale mentre dall’altro ci sono anche quelle dell’essere esclusi dalla dimensione online a causa di fenomeni strutturali come i gap territoriali o per mancanza di competenze. Ragazze e ragazzi non vanno lasciati soli nel loro cammino nella dimensione digitale. Servono interventi per colmare le lacune esistenti e favorire un uso sicuro e consapevole della rete, che può rappresentare una grande opportunità con un accesso universale e un sistema di regole condiviso in grado di tutelare i più giovani”.