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Presentato il rapporto sulla condizione abitativa in Toscana. Spinelli: “La casa è una questione centrale”

Questa è stata l’occasione per fare un bilancio sulle politiche regionale e lanciare un appello al Governo per non ritardare ulteriormente l’approvazione della legge sulla rigenerazione urbana e stanziare risorse straordinarie per gli affitti

Casa

L’aumento dei costi per le famiglie causato dal caro bollette e dall’inflazione, la crescita della povertà abitativa e le difficoltà nel sostenere le spese legate alla casa preoccupano la Regione Toscana. Questo è quanto emerso in occasione della presentazione dell’undicesimo rapporto sull’”Abitare in Toscana” redatto dall’Osservatorio sociale regionale in collaborazione con Anci Toscana e il Settore politiche abitative della Regione.

Il rapporto prende ad esame i dati relativi al 2021 in merito al mercato immobiliare e la situazione abitativa in Toscana ma questa, è stata anche l’occasione per fare il punto sul mercato immobiliare, sul numero delle locazioni e degli sfratti, ma anche sulle politiche regionali di sostegno all’affitto e sull’edilizia residenziale pubblica.

La Regione e gli enti locali, con i soggetti gestori del patrimonio Erp, stanno facendo e continueranno a fare ogni sforzo possibile, ma la crisi economica sta aggravando l’emergenza casa e facendo crescere le situazioni di povertà abitativa. Davanti a questa situazione servirebbero risposte importanti, che rimettano al centro dell’agenda politica il tema della casa e dell’abitare. Al momento, però, le scelte del Governo sono di segno opposto” ha dichiarato l’assessora regionale alle politiche sociali e abitative, Serena Spinelli, a margine della presentazione del rapporto sull’Abitare in Toscana.

A causa del caro bollette e dell’inflazione galoppante – evidenzia l’assessora Spinelli – le difficoltà a sostenere i costi dell’abitare sono sempre maggiori, soprattutto per le categorie più fragili. Ma invece di aumentare gli strumenti per fronteggiare questa situazione, che coinvolge un numero sempre più grande di persone. il governo nazionale taglia addirittura quelli esistenti, eliminando il fondo per i contributi agli affitti. Per la Toscana sono quasi 20 milioni in meno e significa non poter dare risposta in tal senso a circa 20mila nuclei familiari in difficoltà economica. È una decisione inaccettabile, che potrà portare a ricadute pesanti e un ulteriore aumento delle procedure di sfratto”.

I dati del 2021

Se da un lato si segnala un forte rilancio delle transazioni nel mercato immobiliare con la crescita dei mutui concessi, dall’altra crescono le misure a sostegno delle famiglie sia per l’affitto che per l’edilizia residenziale. Nello specifico, dopo la pandemia sono state stanziate risorse straordinarie per gli affitti. Nel 2021 sono stati stanziati 13,9 milioni di euro per i bandi ordinari (rispetto ai quali sono state presentate e validate oltre 20.000 domande), 3,8 milioni dal finanziamento del fondo sociale per l’affitto predisposto dai comuni, 5 milioni dal Decreto sostegni bis, 6,4 dal fondo sociale europeo, 13,6 milioni del programma operativo del Fondo sociale europeo.

Dopo il blocco degli sfratti attuato nel corso delle fasi più acute della pandemia, il quadro del 2021 non è ancora da considerare a regime, ma si cominciano a notare i primi segnali di incremento delle richieste (dalle 2.181 del 2020 alle 2.864 del 2021), dei provvedimenti (da 1.641 a 3.148) e delle esecuzioni di sfratto (da 407 a 948).

Le risorse del Fondo nazionale di sostegno alla morosità incolpevole sono tornate ad aumentare: per il 2021 sono pari a quasi 4 milioni di euro sul territorio regionale. Le erogazioni risultano pari a 921.000 euro coprendo 128 nuclei familiari. Per quanto riguarda il fondo regionale di contrasto alla morosità incolpevole, per il 2021 le erogazioni sono pari a 529.000 euro (101 i nuclei beneficiari).

L’edilizia residenziale pubblica

Il patrimonio immobiliare dell’edilizia residenziale pubblica toscana è costituito da 5.872 edifici per un totale di 49.894 alloggi (304 ogni 10.000 famiglie residenti). Oltre la metà di questi edifici sono stati costruiti prima del 1970 e necessitano di interventi di riqualificazione. In merito a questo per il triennio 2020-2022, la Regione Toscana ha destinato 32,4 milioni di euro per interventi di manutenzione, qualificazione, efficientamento energetico e ripristino del patrimonio Erp. A queste risorse viene ora in aiuto il Piano nazionale di ripresa e resilienza che stanzia per la Toscana oltre 93 milioni di euro da destinare alla riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica dal punto di vista energetico e della sicurezza sismica.

In merito a questo l’assessora ha sottolineato che: “Le domande presentate nel 2021 sono oltre 19.000. Ma per aumentare la risposta alla richiesta di alloggi servirebbe un grande piano di investimenti per nuovi interventi di edilizia residenziale pubblica. I 93 milioni che il Pnrr prevede per la Toscana da qui al 2026 sono una dotazione molto importante, ma si tratta di risorse destinate alla riqualificazione sismica ed energetica, non ad allargare la dotazione immobiliare: per quest’ultima non ci sono risorse, né al momento se ne intravedono. Allo stesso tempo sarebbe necessario non ritardare ulteriormente l’approvazione della legge sulla rigenerazione urbana”.

In linea generale – conclude Spinelli – credo che occorra porre la casa come una questione centrale, considerandola come strettamente connessa a tutte le altre politiche di welfare. La dimensione dell’abitare non riguarda solo gli aspetti infrastrutturali e il diritto alla casa, è anche una parte fondamentale dei bisogni sociali delle persone e della comunità”.

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