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Il Premio Pieve Saverio Tutino festeggia 40 anni: un “vivaio della memoria” con oltre 10mila testimonianze

Dal 12 al 15 settembre a Pieve Santo Stefano venti appuntamenti distribuiti in quattro giorni. Gran finale domenica 15 settembre quando si svelerà il vincitore tra gli otto diari finalisti

Premio Pieve Saverio Tutino 2023

A Pieve Santo Stefano dal 12 al 15 settembre torna il Premio Pieve Saverio Tutino: venti appuntamenti distribuiti in quattro giorni pensati per collegare idealmente tre date cardini della storia dell’istituzione il 1944, il 1984 e il 2024, separate tra loro dallo stesso intervallo di tempo: quaranta anni.

La prima data indica l’agosto del 1944 mese in cui l’esercito tedesco in ritirata durante Seconda Guerra Mondiale minò e rase al suolo l’abitato di Pieve Santo Stefano.

Il 1984 è invece l’anno della fondazione dell’Archivio Diaristico Nazionale che da 40 anni appunto, come un vero e proprio “vivaio della memoria”, custodisce un patrimonio di oltre 10 mila ricordi e testimonianze che raccontano la storia dell’Italia dal ‘700 ai giorni nostri.

La manifestazione conclusiva del 40° Premio Pieve, trasmessa in differita da Rai Radio3, si terrà domenica 15 settembre ed è condotta da Guido Barbieri. Brani dai testi finalisti saranno letti da Mario Perrotta e Paola Roscioli mentre a cura di Andrea Biagiotti è la lettura delle sintesi dei testi.

Il Premio Città del Diario sarà consegnato questa’nno al regista Giorgio Diritti, per l’impegno civile e l’attenzione che ha sempre dedicato alle storie marginali.

Gli otto diari finalisti del Premio Saverio Tutino 2024

Come ogni anno sotto otto i diari finalisti che raccontano in maniera assolutamente personale un pezzo della nostra Italia, tra cui il vincitore verrà svelato domenica 15 settembre. La guerra, la violenza sulle donne, il lavoro, l’emancipazione femminile queste le tematiche affrontate dagli autori.

“Sono otto diari che perlusstrano cento anni di storia,ci ha raccontato Natalia Cangi Direttrice della Fondazione Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano – dal 1876 che è la data di nascita di Cosma Damiano Di Salvo a Rachele Venturin che è nata nel 1974. Cento anni in cui avviene di tutto: guerre, immigrazioni, il legittimo diritto delle donne di conquistare i loro spazi di libertà, ma c’è anche il tema purtroppo della violenza sulle donne.” 

“Ci sono peripli intorno al mondo che raccontano storie che partono sempre da una dimensione individuale ma poi arrivano a raccontare pagine di storia collettiva. Le storie sono tutte molto interessanti, tre di queste sono incentrate sulla Seconda Guerra Mondiale ma con degli accenti molto particolari, insoliti. Dai diari si capisce che la scrittura riesce a sanare le ferite e ristabilire il giusto rapporto con se stessi“.

Il Premio Tutino Giornalista 2024 a Ilaria Alpi e Miran Hrovatin

Il Premio Tutino Giornalista 2024 sarà assegnato quest’anno alla memoria di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin due giornalisti che hanno speso la loro vita nel nome di un’informazione libera, esercitando la professione che Saverio Tutino ha più amato.

“Abbiamo fortemente voluto e costruito questo premio dedicato a Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, – ha detto Natalia Cangi – Sappiamo che non ci sono più i parenti di Ilaria, non c’è più la madre che fino alla fine si è battuta tenacemente per la figlia. Però possiamo contare sui suoi amici a partire dalla Fondazione Murialdi di Roma che detiene gli archivi dei giornalisti. L’Archvio non cambierà le sorti processuali, non farà uscire carte chissà da dove, però vorrà mettere un segno perché questa memoria non venga dimenticata. Lo faremo acon un collegamento da Mogadiscio in Somalia, dove c’è uno degli autori che ha partecipato al Premio DiMMi Diari Multimedili Migranti. Lui si chiama Sanamed e ha raccontato come i giornalisti vengono barbaramente uccisi allora e ancora oggi. Proveremo a mettere un piccolo seme per non disperdere questa memoria.”

Ilaria Alpi e Miran Hrovatin

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