La memoria individuale e collettiva sarà di nuovo protagonista del Premio Pieve, la manifestazione che quest’anno sfida l’emergenza Covid-19 e torna ad animare dal 18 al 20 settembre Pieve Santo Stefano, il borgo in provincia di Arezzo che dal 1984 ospita un’esperienza unica al mondo, l’Archivio dei diari. Qui vengono raccolte le storie autobiografiche di chiunque le voglia inviare, per salvarle dall’oblio, e ogni anno il Premio Pieve seleziona le più interessanti arrivate.
“Come pagine bianche” è il tema di quest’edizione, a cui per rispettare le norme del distanziamento si potrà accedere solo su prenotazione: tre giornate scandite dalle memorie della gente comune con corso di incontri con autori, studiosi, giornalisti, appuntamenti teatrali, presentazioni editoriali, esposizioni di manoscritti originali.
Mai come quest’anno, le testimonianze custodite dall’Archivio dei diari rappresentano per il premio la base per indagare questo presente e scegliere le parole per raccontarlo.
Premio Città del Diario a Guccini
A un grande artista, Francesco Guccini, musicista e scrittore, sarà assegnato il Premio Città del Diario 2020, mentre Annalisa Camilli ritirerà il Premio Tutino Giornalista, istituito dall’Archivio per ricordare la figura del suo fondatore. Inviata della rivista “Internazionale”, Camilli ha realizzato inchieste e coraggiosi reportage sugli episodi di razzismo in Italia e sulle rotte dei migranti.
Memorie in piazza
Il clou del Premio Pieve sarà “Memorie in piazza”, ovvero la presentazione degli 8 diari finalisti e la premiazione del vincitore che si terrà domenica 20 settembre. Sul palco con Guido Barbieri, storica voce di Radio3 Suite, Andrea Biagiotti introdurrà i diari in concorso mentre Mario Perrotta e Paola Roscioli ne interpreteranno alcuni brani.
Si va dalla Seconda Guerra Mondiale vista con gli occhi di una bambina, nelle memorie di Giovanna Battista Eventi, al puntuale diario di Umberto Guidotti, giovanissimo volontario della X Mas recluso in un campo di prigionia, fino alle pagine dove Raffaele Resta invece racconta la campagna di Russia, vissuta quando aveva appena vent’anni.
Tra i finalisti anche l’autobiografia di Paolo Schiavocampo, artista plastico di fama internazionale, ma anche la drammatica testimonianza di Jean-Paul Habimana e della sua lotta per la sopravvivenza durante il genocidio in Ruanda.
Anna De Simone invece racconta una vita difficile iniziata nella violenza, come Tania Ferrucci, nata bambino che fin da piccolo si sente diversa e ben presto comprende la sua natura. Infine Rosenza Gallerani affida alla suo diario il racconto doloroso della scoperta e del decorso di una malattia alla quale rifiuta di arrendersi.
Storie migranti e spettacoli
In occasione del Premio Pieve sarà presentato anche “Il confine tra noi. Storie migranti”, il volume edito da Terre di mezzo che nasce grazie al progetto “DiMMi”, ideato dall’Archivio dei diari per restituire centralità ai percorsi e alle storie delle persone che decidono di lasciare il loro paese e vengono definiti sbrigativamente “migranti”.
Il tema della migrazione è al centro anche di “L’abisso”, il monologo di Davide Enia che venerdì 18 settembre alle 21.45 metterà in scena il racconto urgente e sciaguratamente attuale della tragedia degli sbarchi sulle coste del Mediterraneo. Sarà invece il naufragio di un individuo, la sua marginalità, la sua disperata consapevolezza di essere artista, a muovere l’interpretazione di Mario Perrotta in “Un bès. Antonio Ligabue”, in programma sabato 19 settembre alle 21.45.