Lavorare in montagna a prezzi vantaggiosi non è più un’utopia. Il Comune di Pratovecchio Stia ha infatti pubblicato un bando per attirare smart worker sul territorio con un duplice obiettivo: aumentare le opportunità di chi già vive in Casentino e contrastare così il fenomeno dello spopolamento, problema che affligge le aree cosiddette marginali.
L’avviso prevede posti disponibili per lo smart working allestiti presso Officine Capodarno, un laboratorio nato per incentivare l’imprenditoria montana, uno spazio di incontro tra studenti, operatori e ricercatori. Ogni affittuario può usufruire di un tavolo, due sedie e connessione wi-fi, tutto per 50 euro mensili, comprensivi dei costi di pulizia (nella cifra non è incluso soltanto il servizio di stampante fotocopiatrice).
Inoltre, Officine Capodarno mette a disposizione anche altri spazi e beni comuni come l’aula magna; offre la possibilità di organizzare corsi o piccoli eventi e di confrontarsi con esperti e consulenti.
I soggetti interessati possono presentare la domanda di ammissione (entro la fine di aprile 2022) compilando il modulo scaricabile online.
La prima smart worker alle Officine Capodarno
L’avvocata Maria Romano è una delle prime persone che ha aderito all’iniziativa e, proprio in questi giorni, sta allestendo l’ufficio che le è stato assegnato.
Di origini casentinesi, la professionista – che si occupa di Diritto Civile e Tributario, ha uno studio legale a Firenze e collabora anche con studi di Milano – ha deciso di tornare a Pratovecchio Stia per vivere e lavorare con il marito americano.
“Questa postazione – ha spiegato Romano – mi consente di coordinare la mia attività lavorativa collocata da più parti e insieme conciliare anche la mia funzione genitoriale consentendo a mio figlio di vivere e crescere in un vero paradiso”.
“Oggi è un giorno importante per noi – ha detto il sindaco di Pratovecchio Stia Nicolò Caleri che ha voluto portare il suo personale saluto e quello di tutta la comunità alla nuova arrivata –. Il percorso di Officine Capodarno è nato per ripopolare le nostre zone e questo progetto dello smart working oggi dimostra che la direzione presa è quella giusta”.
La Toscana e il lavoro agile
Oltre all’esempio casentinese, sono sempre di più i borghi e i piccoli centri della Toscana che hanno accettato la sfida dello smart working e hanno lanciato politiche e strategie per avvicinare i “nomadi digitali”.
A Santa Fiora, sul Monte Amiata, è nato un vero e proprio villaggio dotato di banda larga, affitti economici e servizi indispensabili per lavorare e vivere lontano dall’ufficio.
Pacchetti di questo tipo sono stati offerti da Radicondoli, Belforte e Montieri; Montepulciano, capitale del Vino Nobile, ha lanciato la piattaforma Smartway per mettere in contatto le strutture ricettive con i remote worker.
Infine, anche Pontremoli, nella bellissima Lunigiana, ha invitato gli utenti a trasferirsi nel comune più a nord della Toscana. In cambio: ottimi collegamenti ferroviari e autostradali, internet veloce e affitti convenienti.