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Storie /Il progetto

Prato ricorda Curzio Malaparte e lancia una call per raccogliere foto del funerale a Spazzavento

Due associazioni pratesi hanno donato alla Biblioteca Lazzerini il rarissimo “La rivolta dei maledetti”, di cui esistono solo una decina di copie, e nell’occasione è stato lanciato un appello ai cittadini per creare un archivio fotografico popolare

“Se non fossi nato pratese vorrei non esser venuto al mondo” scriveva Curzio Malaparte in “Maledetti toscani” e ancora oggi la sua città natale, Prato, lo omaggia con due iniziative speciali: la donazione di un volume raro e una call per creare un archivio fotografico.

Il rarissimo esordio di Malaparte donato alla Biblioteca Lazzerini

Le associazioni “Curzio Malaparte pratese nel mondo” e “Gruppo bibliofili pratesi Aldo Petri” infatti oggi hanno regalato alla Biblioteca Lazzerini, una rarissima copia originale dell’edizione de “La rivolta dei santi maledetti” di Malaparte pubblicata a Prato nel 1921 dalla tipografia pratese di Martino Martini, acquistata grazie a una raccolta fondi a cui hanno partecipato tanti cittadini appassionati di storia e anche studiosi stranieri.

Si tratta dell’esordio di Malaparte, che ha avuto una singolare storia editoriale. Malaparte aveva infatti pubblicato a Prato, nel 1921, presso l’editore Martino Martini, il suo primo libro Viva Caporetto!”, che però venne subito sequestrato per la sua carica sovversiva e oggi rimane una sola copia al mondo, conservata alla Fondazione Gramsci di Roma.
Subito dopo però lo scrittore aveva ripubblicato, con lo stesso editore pratese, due ristampe con il titolo, più edulcorato, di “La rivolta dei santi maledetti”: anche queste vennero sequestrate ma almeno ne rimangono oggi una decina di copie sparse in giro per le biblioteche italiane, più una a Lugano e un’altra a New York. Un’altra copia è comparsa recentemente in vendita sul mercato librario e così è stato acquistato e ora entra a fare parte del “Fondo Malaparte” della Biblioteca Lazzerini.

È un dono prezioso che arricchisce il patrimonio della biblioteca e della città – ha detto la sindaca di Prato Ilaria Bugettiringrazio quindi le due associazioni promotrici per quanto hanno fatto e continuano a fare con grande dedizione. Questo dimostra anche quanto la figura di Malaparte susciti ancora grande interesse ed emozione, sentimenti che meritano di essere valorizzati. E questo è l’obiettivo anche del progetto di ricerca di immagini e documenti storici della tumulazione di Malaparte che possono essere custoditi in cantine o mansarde e attraverso il coinvolgimento di tutti ricostruire il racconto di quell’evento”.

La donazione di “La rivolta dei santi maledetti” alla Biblioteca Lazzerini

 

Un archivio fotografico dal basso

Oggi è stato anche presentato un altro progetto per valorizzare la figura e l’opera dello scrittore, nato da un’idea delle due studiose pratesi Chiara Mannocci e Diletta Pizzicori, anche loro membre dell’associazione “Curzio Malaparte, pratese nel mondo”. Il progetto prevede il lancio di una call rivolta ai cittadini pratesi per raccogliere testimonianze fotografiche sulla tumulazione di Malaparte, avvenuta il 19 luglio 1961 sul colle dello Spazzavento, e creare così un archivio fotografico popolare proveniente dal basso.

Il mausoleo di Curzio Malaparte a Spazzavento – © Comune di Prato

Un vero e proprio appello alla memoria, per portare alla luce testimonianze dirette e foto ricordo del giorno della tumulazione, che all’epoca fu un evento importante per Prato e molto sentito dagli abitanti. In centinaia infatti salirono sulla vetta del monte Le Coste seguendo la salma dello scrittore, morto quattro anni prima.

Il materiale raccolto confluirà in una mostra che sarà realizzata dalla Biblioteca fra giugno e luglio e poi sarà conservato nella Sala Fondi Locali della Lazzerini. Chi volesse partecipare può portare foto o rullini alla Lazzerini dove due volontarie dell’associazione saranno presenti mercoledì 19 febbraio dalle 10 alle 12, mercoledì 12 marzo e 9 aprile dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18.30. I materiali saranno digitalizzati e restituiti ai proprietari.

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