In Lunigiana può capitare di inciampare in una scoperta archeologica durante una semplice passeggiata. È l’avventura capitata al signor Paolo Pigorini, residente a Carrara ma originario di Pontremoli, che durante un’escursione con suo padre Walter a Pontremoli lungo la Via Francigena ha rinvenuto un’antichissima statua stele, di 5mila anni fa.
I due stavano salendo l’antica salita acciottolata che dalla Francigena si arrampica fino a monte Galletto quando Pigoroni ha notato un “sasso strano a forma di fungo” a bordo della via: era stato un contadino che arando un campo lo aveva estratto e quindi posizionato nella sottostante mulattiera, in totale abbandono, senza rendersi conto di avere per le mani un importante reperto.
Una scoperta eccezionale
Pigorini incuriosito se l’è portato a casa e una volta ripulito dalla terra ha iniziato a sospettare che quella pietra lavorata potesse essere una statua stele, ancestrali figure antropomorfe che vennero scolpite nella pietra arenaria dalle popolazioni vissute nella Valle del Magra tra il IV e il I millennio avanti Cristo.
Le statue della Lunigiana, che sono uno dei fenomeni più importanti della megalitica europea, rappresentano uomini o donne e sono caratterizzate dalla forma a U e dalla testa a “cappello di carabiniere”: venivano piantate in verticale nel terreno e probabilmente svolgevano una funzione di culto.
Pigorini ha mostrato la sua statua al direttore del Museo delle Statue Stele Lunigianesi di Pontremoli, Angelo Ghiretti, che l’ha riconosciuta come un’opera autentica dell’età del Rame, avvisando immediatamente il funzionario di zona della Soprintendenza, la dottoressa Marta Colombo, e il sindaco di Pontremoli Lucia Baracchini.
Statue stele, un mistero preistorico
Ghiretti si è mostrato molto colpito dalla raffinatezza del volto della statua ribattezzata “Pontremoli Monte Galletto n. 85”, che presenta un viso femminile di quasi 5000 anni fa, ornato da magnifici orecchini perfettamente conservati. Nel volto dalla tipica forma a U si evidenziano gli occhi “a pastiglia”, come nella celebre testa della Verrucola o in quella da Caprio superiore, entrambe conservate nel Museo.
La zona del ritrovamento non ha stupito Ghiretti, che più volte è stato nei dintorni in cerca di statue stele: quel punto infatti, all’imbocco della gola dell’Annunziata, un tempo era un punto di passaggio obbligato, proprio come altri siti dove in passato sono venute alla luce le statue stele.
Proprio sulla sella di Monte Galletto nell’antichità probabilmente esisteva un allineamento di statue stele, quasi come un santuario. Oggi un altro ritrovamento casuale permette così di fare luce su questi affascinanti e misteriosi reperti tipici della Lunigiana.