Negli ultimi due anni molto è cambiato e perfino la nostra percezione del mondo non è più la stessa. L’elenco sarebbe lungo, anzi lunghissimo. Ma al netto di ogni questione sanitaria, la consapevolezza più grande maturata in questi tempi nuovi è proprio l’importanza della qualità dell’abitare. Abbiamo imparato a conoscere il significato concreto di parole come lockdown, quarantena, isolamento fiduciario, smart working. Tutte questioni che, alla fin fine, vogliono dire una cosa sola: vivere di più la casa e lo spazio domestico. Ecco perché la qualità del tempo trascorso in questi spazi – che, ahinoi, è sempre maggiore – può e deve migliorare. Anche e soprattutto quando gli spazi sono classificati come edilizia residenziale pubblica.
Rinnovamento in soli 4 anni
E allora ecco una prima grande opportunità che la Regione Toscana ha colto al volo: investire ben 93 milioni di euro per effettuare interventi migliorativi in 2.732 alloggi. S’investirà in particolar modo sulla sostenibilità, sulla qualità dell’abitare, sull’efficientamento energetico e sull’adeguamento sismico. I tempi? Rapidissimi. Nel 2022 sono in programma l’affidamento della progettazione (entro giugno), la progettazione esecutiva (entro settembre) e le gare d’appalto (entro dicembre). Poi i lavori, che si concluderanno necessariamente entro il 2026, potranno cominciare.
Queste risorse arrivano dal Next generation Eu nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), si sommano agli investimenti già fatti in ambito regionale e, a ben guardare, non escludono la possibilità di ottenere nuovi finanziamenti. Tant’è che il progetto prevede un’ulteriore lista di 1.654 appartamenti ammessi con riserva. Di fronte alla presenza di nuove risorse, quindi, gli interventi migliorativi potrebbero riguardare più di 4.300 alloggi su un patrimonio regionale complessivo costituito da oltre 50 mila unità.
Un patrimonio “essenziale”
“L’edilizia residenziale pubblica è un patrimonio sociale imprescindibile”
“Si tratta di un intervento importantissimo” ha commentato Serena Spinelli. Lei, tra le altre cose, è assessore regionale al welfare, alle politiche sociali, al terzo settore e all’edilizia residenziale pubblica. Tutte deleghe correlate tra loro. “Oltre alle risorse regionali, per molto tempo su questi temi non c’erano molte altre opportunità. Col Pnrr ci si presenta un’occasione nuova, la dovevamo cogliere al volo. Anche perché l’edilizia residenziale pubblica è un patrimonio sociale essenziale e imprescindibile. Sappiamo bene che la pandemia ha aumentato le situazioni di disagio e di difficoltà economica. E questi alloggi sono proprio abitati da coloro che si trovano in questa condizione“.
Per il presidente della Regione, Eugenio Giani, si tratta di un investimento “senza precedenti nella storia recente dell’edilizia residenziale pubblica” e di “un’occasione unica per la Toscana. Abbiamo voluto cogliere senza indugi questa opportunità” ha proseguito il governatore toscano. “Quello sull’edilizia popolare è anche uno dei primi interventi del Pnrr a diventare operativo. Speriamo sia di buon auspicio per tutti gli altri investimenti che sono in fase di partenza”.
La rigenerazione urbana
Il titolo del programma d’interventi (“Sicuro, verde e sociale”) già anticipa gli obiettivi. Non si lavorerà solo per l’efficientamento energetico e il miglioramento sismico, ma anche sulla razionalizzazione degli spazi e sulla riqualificazione delle aree esterne, comprese quelle verdi.
“Puntiamo sulla riqualificazione complessiva del patrimonio” ha precisato Aldo Ianniello, direttore della direzione urbanistica di Regione Toscana. “Innalzeremo il livello della qualità dell’edilizia residenziale migliorando la qualità di territori e degli spazi abitati. Si tratta di un vero e proprio intervento di rigenerazione urbana“.
Interventi di cui c’era un gran bisogno. Su questo sono tutti d’accordo. “Anche perché la maggior parte del nostro patrimonio risale agli anni Settanta del secolo scorso” ricorda Maurizio De Zordo, responsabile dei programmi regionali d’intervento in materia di edilizia abitativa sociale. “Purtroppo la voce ‘manutenzione’ è sempre quella che soffre di più…”.
Tutti i numeri
Gli oltre 93,46 milioni sono quindi destinati a 2.732 interventi – già approvati e comunicati al Ministero per le infrastrutture – così ripartiti: Arezzo (8,7 milioni per 85 alloggi); zona dell’Empolese (2,4 milioni per 270 alloggi); Firenze (22,3 milioni per 357 alloggi); Grosseto (5,1 milioni per 160 alloggi); Livorno (13,7 milioni per 415 alloggi); Lucca (7,5 milioni per 350 alloggi); Massa Carrara (7,3 milioni per 187 alloggi); Pisa (10,1 milioni per 535 alloggi); Pistoia (5,3 milioni per 79 alloggi); Prato (6,2 milioni per 154 alloggi) e Siena (4,4 milioni per 140 alloggi).