Chiude la kermesse della moda fiorentina e Pitti Uomo tira le somme. Nei tre giorni di fiera alla Fortezza da Basso di Firenze dedicata alla moda maschile si sono contati 15mila visitatori. Su 11.500 compratori, crescono lievemente quelli stranieri (5.300) mentre si registra in calo l’affluenza degli italiani, meno 7%, “ma devo dire – è il commento di Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine – che questo era ampiamente previsto, considerata la chiusura di tantissimi negozi in questi ultimi due, tre anni e l’andamento poco dinamico dei consumi interni. L’idea che circola tra operatori e commentatori è che dobbiamo attendere il 2025 per una decisa ripresa”.
I mercati stranieri
Dall’estero, la conferma arriva da Francia, Stati Uniti e UK. Cresce l’interesse dall’Europa centro settentrionale, con Germania a +15% e circa 680 compratori in Fortezza, bene anche Olanda, Austria, Belgio e Paesi Baltici. Sorprende la crescita dell’Europa dell’Est – quindi Polonia, Repubblica Ceca, Serbia, Ungheria, Bulgaria – e di mercati chiave come Turchia e Kazakistan. Si consolida ancora la ripresa asiatica anche per i nuovi arrivati come Singapore, Indonesia, Thailandia e Mongolia.
Volendo stilare una classifica, i 15 mercati esteri più presenti a Pitti Immagine Uomo 106 sono stati nell’ordine: Germania, Olanda, Gran Bretagna, Spagna, Giappone, Turchia, Stati Uniti, Francia, Svizzera, Austria, Belgio, Polonia, Corea del Sud, Russia e Cina.
Ma Pitti è anche (a volte soprattutto) eventi e mondanità. Aspettative ampiamente soddisfatte per il grande ritorno di Paul Smith, il fashion show di Marine Serre e la prima sfilata in assoluto di Pierre-Louis Mascia. E poi i tanti debutti e progetti speciali come Scandinavian Manifesto, J Quality, fino alla novità China Wave.