Il primo grande evento in Italia in presenza: Pitti Uomo è la prima conquista dal Covid per il mondo della moda e non solo. Dopo due edizioni svolte esclusivamente online a causa delle restrizioni dovute alla pandemia, Pitti Uomo riparte. Dal 30 giugno al 2 luglio (tre giorni de non quattro come in passato) in Fortezza da Basso di Firenze sono in mostra 395 marchi di cui 112 esteri.
“PITTI 100” porta la firma designer Francesco Dondina che propone un esercizio di creatività: traguardo e ripartenza insieme, in un unico messaggio. “Il 100 è un numero forte, significativo, tondo e promettente. È sicuramente un traguardo, ma se letto al contrario, 001, diviene il simbolo di un nuovo inizio”, ha sottolineato Agostino Poletto, direttore generale di Pitti Immagine.
Rigido protocollo di sicurezza per una fiera covid-free e calendario eventi ridotto all’osso
Si accede in fiera solo col green pass: tampone negativo effettuato nelle 48 ore precedenti, certificato di vaccinazione (la prima dose è sufficiente se trascorsi 15 giorni), certificato di completa guarigione dopo il contagio (valido 180 giorni). In Fortezza ci saranno un monitoraggio anti-assembramento e cinque punti per i tamponi rapidi, sanificazione quotidiana degli stand, delle corsie, degli spazi comuni. Diverso dal solito il percorso espositivo, con tre aree: Fantastic Classic (l’evoluzione del classico), Dynamic Attitude (tra sport e streetwear), Superstyling (con i nuovi canoni stilistici).
Ridotto anche il calendario eventi. Ospite speciale il designer sudafricano Thebe Magugu che presenterà giovedì 1 luglio una collezione uomo con una performance.
Assopellettieri lancerà la nuova fiera Mipel Lab. Una speciale installazione celebrerà i designer finalisti del premio Lvmh 2021, mentre il designer finlandese Rolf Ekroth, famoso per il suo streetwear concettuale, presenterà la sua linea in Bio2Textile, tessuto ecologico simile al cotone sviluppato dalla società energetica finlandese Fortum con gli scarti agricoli della paglia. Anniversario anche per Cp Company che celebrerà i primi 50 anni, mentre People of Shibuya presenterà la prima collezione in denim.
La moda maschile vuole dimenticare un 2020 nero: fatturato giù del 19,5%
Nel 2020 il settore ha archiviato una flessione del fatturato pari al -19,5% e un giro d’affari calato a 8.169 milioni di euro. Secondo i dati diffusi da Sistema Moda , l’export – pur restando negativo – assiste ad un deciso miglioramento del tasso nei primi tre mesi del 2021, facendo registrare un meno 3,9% rispetto al primo trimestre 2020, ovvero a un totale di 1.616 milioni di euro. Mentre l’import, pur in miglioramento rispetto al dato di gennaio-dicembre 2020, resta interessato da una flessione a due cifre pari al -15,2%. In termini di macro-aree, l’export destinato all’Ue evidenzia un aumento del +4,3% mentre quello extra-Ue perde il -10,4% (sul dato pesano le perdite accusate dal Regno Unito). L’export verso la Cina cresce, mentre flettono le vendite dirette ad Hong Kong. In aumento le esportazioni della maglieria esterna maschile (+12,5%) e dell’abbigliamento in pelle (+12,7%), ma calano quelle di confezione (-13,6%), camiceria (-14,8%) e cravatte (-35,4%).
La moda bimbo resiste solo grazie all’e-commerce
Il terribile 2020 non ha risparmiato nemmeno la moda junior, che ha archiviato lo scorso anno con un fatturato in calo del -14,7% (2.640 milioni circa). Forte spinta, invece, all’e-commerce che ha registrato una crescita del 33,1%. Venendo al 2021, secondo i dati Istat, da gennaio a marzo 2021 l’export mostra una timida variazione in aumento, pari al +0,7%. Una buona performance interessa anche le vendite destinate agli Emirati Arabi Uniti, che segnano un +115,7%. Di contro, Spagna e Regno Unito si mantengono interessati da un trend negativo: la Spagna cede il -19,5% da gennaio a marzo 2021, il Regno Unito il -36,3%.
Con questi numeri parte anche Pitti Bimbo edizione numero 93, per la prima volta in contemporanea con Pitti Uomo. Il luogo è sempre la Fortezza di Firenze, nei Quartieri Monumentali e il Padiglione delle Ghiaie organizzati come un concept store. Protagonisti 113 brand di moda junior, di cui 68 provenienti dall’estero. Anche nella moda bimbo c’è grande attenzione alla sostenibilità. “I Want to be Green” è il focus speciale sull’eco-conscious . Debutta anche una collezione realizzata da Naturino in collaborazione con Cuoio di Toscana, l’associazione che riunisce le concerie della regione. In programma anche tre appuntamenti con altrettanti libri illustrati che, attraverso le opere di artisti famosi, del passato o contemporanei, offrono lo spunto per parlare di moda.