Primo bilancio positivo per l’edizione numero 96 di Pitti Uomo, che si chiude oggi alla Fortezza da Basso di Firenzee dove sono state in mostra le nuove collezione di ben 1.220 brand internazionale. I primi dati sull’affluenza sono positivi: sono in crescita alcuni mercati come Francia, Turchia, Hong Kong, Belgio e Russia, in leggera flessione i numeri di Germania, Spagna, Giappone, e quelli dei compratori italiani.
“Stiamo registrando una grande effervescenza in Fortezza da Basso e in città – dice Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine – e questo è il primo evidente segnale dello spirito di un’intera industria, quella della moda e del lifestyle maschile italiana e internazionale, che si rappresenta a Pitti Uomo e che crede nel futuro, muovendosi in sintonia con i grandi cambiamenti della comunicazione, del consumo e della distribuzione, investendo in ricerca, materiali e nuove tecnologie”.
Se le percentuali complessive restassero così, Pitti Uomo 96 dovrebbe chiudersi con un’affluenza di oltre 18.500 compratori, da quasi 100 paesi esteri e un numero totale di oltre 30.000 visitatori.
“Questo è un anno difficile – riprende Napoleone – lo sanno tutti: i principali indicatori dell’andamento del commercio internazionale indicano rallentamenti quasi ovunque, fenomeno che si verifica immancabilmente quando c’è una forte frenata dell’economia globale. Tutto ciò si riverbera in modi e misure non uniformi sui singoli settori e i singoli mercati, ma è certo che i consumi di moda in Europa per esempio sono molto poco dinamici, ci vogliono stimoli forti per scuotere compratori e consumatori”.