La mascolinità è oggi un territorio aperto alla ridefinizione di limiti e interpretazioni. L’abbigliamento è uno degli strumenti più potenti per forzarne i confini. Le aziende presenti a Pitti Uomo 97 hanno lavorato con il valore immaginifico del vestire maschile, per proporre la loro interpretazione di mascolinità. Tutto con una nuova consapevolezza che elegge i nuovi codici del vestire con eleganza, senza dimenticare praticità e comfort.
Tanto che una delle tendenze principali è quella della maglieria (Cividini, Navigare, American Vintage, Lardini). Conscio della celebrazione del piacere estetico, della legittimità del desiderio d’apparire, dell’attenzione a temi e problematiche legate all’ambiente, con l’idea che siano prima di tutto i capi che abitano il suo armadio a permettergli di sperimentare ogni giorno e d’indossare le diverse sfumature della mascolinità, l’uomo di Pitti sceglie l’eleganza londinese dei gentiluomini dei club, il rigore del classico vestire maschile, in una lettura che sperimenta nuovi equilibri.
Ad esempio Landi con la linea “L’Impermeabile” continua la sua ricerca di tessuti compatti come il cover originale inglese che reinterpreta nella giacca da pesca con struttura in lana extra battuta. Oppure come il worsted, resiliente e leggero, che restituisce ai capi la versatilità di utilizzo delle lane inglesi. L’Impermeabile ripropone capi storici come i modelli Martin, Gilbert, Tony, in tessuti con mani militari e secche, o lanose e ruvide come i black watch britannici originali. Proposte anche due capsule in cui lo stile rigoroso incontra colori brillanti negli interni, oppure ibridi nel piumino. Infine, in linea con la tendenza alle economie circolari, anche L’Impermeabile utilizza tessuti di denim riciclato al 95%.
Anche Blauer Usa presenta una serie di proposte che puntano alla sostenibilità. Capospalla e maglieria ci catapultano sulle montagne della città di Aspen, in Colorado, il cui corpo forestale ha ispirato la nuova linea di piumini, realizzati in tessuti pesanti come il Taslan light, abbinato a eco-pelle e in nylon con stampe mimetiche, abbinato al Taslan per le applicazioni. Per i capi più tecnici, cuciture nastrate e un passamontagna in pile per coprire il viso inserito all’interno del cappuccio. Da North Sail il tema green è centrale, cominciando dalla scelta di fornitori che danno all’azienda garanzie e certificazioni ambientali e di responsabilità sociale, per una catena produttiva che privilegi materiali ecosostenibili (cotone organico) o riciclati (cotone e plastica) e tinture di origine vegetale. La collezione North Sails per la 36/a America’s Cup by Prada ad esempio è stata realizzata interamente con materiali riciclati.
Capsule sostenibile anche da Chimborazo dove il nylon riciclato entra in collezione e i sistemi di riscaldamento vengono alimentati da power bank applicati a capospalla e scaldacollo.
Da Lardini i cappotti traggono ispirazione da un immaginario viaggio sul treno della via Siberiana, con materiali come il filato jersey Harris Tweed, oppure, per i lunghi soprabiti, lana, alpaca e mohair. Lardini introduce anche un cappotto tutto sostenibile realizzato in carta tessuta, filato creato con la pianta di abaca, che ha un impatto ambientale limitato e permette di mantenere struttura e performance. Si affiancano capi come il trench termonastrato in tessuto tecnico bicolore, il peacoat in lane preziose e l’oarka con fodera raffigurante il lago Bajkal. Giacche e vestiti sono in principe di Galles e micro fantasie, in velluto 2000 righe, jersey, piquet in lana e tela di lambswool. Tessuti che ritroviamo nella loro forma più nobile per la linea sartoria. Vestiti sontuosi in velluto broccato e velluto liscio che richiamano i colori dei rivestimenti nelle carrozze di prima classe della transiberiana beige, grigio chiaro delle steppe per blazer in cachemire doppiopetto. Cappotti ampi che ricordano i colori dei lupi siberiani.