Non solo moda, ma lifestyle a tutto tondo rivolto al mondo del bambino. È la piccola rivoluzione di Pitti Bimbo, il salone della moda junior di Pitti Immagine che dal 17 al 19 gennaio torna alla Fortezza da Basso di Firenze con una 98esima edizione che presenterà non solo le collezioni kidswear ma anche gli accessori, i giochi, i prodotti skincare e i bijoux pensati per i più piccoli, ormai sempre più protagonisti – accanto al fashion – sugli scaffali di negozi e e negli store online per offrire un’esperienza di shopping in linea con le nuove attitudini delle famiglie.
200 brand e focus sulla sostenibilità
“Pitti Bimbo è una manifestazione in continua trasformazione – spiega il direttore generale di Pitti Immagine Agostino Poletto – chi opera nel settore del kidswear e del family lifestyle non può non passare da Firenze perché è qui che trova una bussola affidabile per orientarsi in scenari sempre più articolati. Il mercato del kidswear, nel giro di pochi anni, è stato rivoluzionato da nuovi stili di vita, una diversa propensione ai consumi e da rapidi cambiamenti sociali. Tutti indicatori a cui noi di Pitti guardiamo attentamente per proporre una fiera che non sia solo commerciale, ma anche luogo in cui nascono le idee e le strategie per il business di domani.”
In totale saranno 200 i marchi attesi, di cui il 69% proveniente dall’estero. Tra sfilate e incontri l’attenzione sarà sulla sostenibilità per le nuove collezioni kidswear dedicate alla prossima stagione autunno/inverno 2024-2025, con una selezione di brand internazionali, capaci di portare avanti le istanze legate al rispetto delle risorse del pianeta e all’eticità di tutta la filiera produttiva.
E ancora focus sui materiali green, i capi sartoriali, e le atmosfere cocoon. Pitti Bimbo anticipa infatti una delle principali tendenze che si stanno affacciando nel mondo kidswear: la riscoperta e la ricerca dei valori della tradizione, della qualità e dell’eccellenza. Per le calzature, accanto alle sneakers torna la voglia della scarpa in pelle, rigorosamente made in Italy. Il tema di quest’edizione sarà “PittiTime”, quel tempo che per i bambini è gioco, è poter passeggiare da un’era all’altra, spaziare dai dinosauri agli astronauti, in un fantastico viaggio che annulla distanze e lancette.
Moda junior: l’export torna a crescere
Intenso il calendario di eventi, mostre e ospiti internazionali. Tra questi, torna il format Apartment, un po’ sfilata, un po’ performance e un po’ gioco: uno show colorato in cui i protagonisti sono i bambini e il loro modo di interpretare le nuove collezioni. Ci sarà poi il party del marchio Molo con il giovane JJ Vanelli, figlio del disc jockey e produttore Joe T Vanelli, specializzato in musica house ed elettronica. In programma anche il progetto del blog Paul&Paula che lancia gli Speed Date di Pitti Bimbo, un evento di networking in cui i professionisti del settore si incontrano per creare connessioni.
Ma i più attesi al salone sono i compratori, per spingere sempre di più i consumi della moda bimbo made in Italy. In effetti è proprio l’export a sembrare in ripresa. Secondo le elaborazioni effettuate dal Centro Studi di Confindustria Moda per Sistema Moda Italia, nei primi sette mesi del 2023 le vendite estere di moda per neonati, dopo la flessione registrata nel medesimo periodo dell’anno precedente (-11,7%) e continuata nel corso di tutto il 2022 (chiusosi con un calo del -6,2%), hanno subito un’inversione di tendenza. Da gennaio a luglio 2023 l’export di moda bebè è tornato a crescere (+6,2%), portandosi, così, a poco più di 98 milioni di euro. Il mercato comunitario si è mantenuto in territorio negativo per il comparto, calando del -2,7%, ma le aree extra-Ue hanno messo a segno un aumento a doppia cifra, nella misura del +17,4%.