Oltre mille compratori, il 48% dei quali provenienti dall’estero, da oltre 50 Paesi, sono arrivati alla Fortezza da Basso di Firenze per l’edizione numero 99 di Pitti Bimbo, la fiera dell’abbigliamento junior che si è chiusa ieri con un bilancio di affluenza positivo.
Compratori soprattutto da GB, Usa e Cina
I compratori esteri, quasi uno su due, sono stati soprattutto inglesi, americani, cinesi e spagnoli, insieme ai buyers di alto livello in arrivo da Emirati, Arabia Saudita e Kuwait. Erano 160 gli espositori presenti, italiani ed esteri, e centinaia i giornalisti, blogger e influencer che hanno animato il salone.
”Il mercato italiano e parte di quello europeo sono poco dinamici, e questo incide molto sull’andamento di Pitti Bimbo – spiega Agostino Poletto, direttore generale di Pitti Immagine – inutile nascondere che il mercato stia vivendo una fase delicata – i cui fattori più eclatanti sono la contrazione dei consumi interni e il ruolo crescente delle catene a scapito dei negozi indipendenti multimarca – e che il salone rifletta le trasformazioni del settore”.
Pitti Bimbo verso un’edizione numero 100 speciale
Una situazione, questa, che si inserisce nel complesso quadro più generale del tessile-abbigliamento a livello internazionale.
‘‘Per questo stiamo ragionando a un’evoluzione della manifestazione – continua Poletto – per ribadire il nostro ruolo di supporto al mondo produttivo di maggiore qualità e più innovativo. Lo faremo già a partire da gennaio 2025, in occasione della 100/a edizione di Pitti Bimbo.”