Dopo la fiera dedicata all’uomo è al via anche Pitti Bimbo 91 sul nuovo canale digitale con i saloni estivi di Pitti Connect che si chiuderà a ottobre 2020 portando aziende e addetti ai lavori verso gennaio 2021, quando fiera fisica e virtuale si integreranno l’una con l’altra. Come anticipato “Out of the Blue” è il tema dei saloni estivi, per Pitti Bimbo l’immagine della campagna è della fotografa coreana JeongMee Yoon: ritrae un bimbo-supereroe che sembra sorvolare un cielo composto da giochi, oggetti e abiti, tutti rigorosamente blu ed è tratta dal suo progetto The pink and blue project.
Nasce poi un nuovo progetto di Alessandro Enriquez che racconta le collezioni di alcuni stilisti con una giostra animata. E ancora tante pagine speciali in rete: c’è spazio per alcuni dei più famosi personaggi dei cartoni – Betty Boop, Braccio di Ferro, Olivia, Pisellino e Brutus – che scelgono i loro capi preferiti tra le collezioni dei brand presenti, poi The Hollywood room con il guardaroba dei figli di Hollywood, a cura del magazine Style Piccoli, e The Royal Room, con una stylist inglese che prova a definire l’ipotetico guardaroba dei figli di Kate e Meghan. Infine Mattel che festeggia i suoi 75 anni con Pitti Bimbo, creando una special edition – con illustrazione di Alessandro Enriquez – di Uno, il gioco di carte cult a livello mondiale. Saranno inoltre assegnati i premi della stampa internazionale ai progetti più innovativi e interessanti della moda bimbo.
Lo scoppio della pandemia Covid-19, almeno con riferimento ai primi tre mesi del 2020, sembra aver colpito da subito gli approvvigionamenti dall’estero della moda bimbo, mentre le vendite sembrano aver tenuto.
Secondo i dati Istat elaborati da Sistema moda Italia e diffusi oggi da Pitti Immagine contestualemnte al lancio della fiera online Pitti Bimbo, l’export dell’abbigliamento da bebè – da gennaio a marzo – è stato interessato da una dinamica positiva (+9%), mentre l’import ha accusato un forte calo, pari al -20,6%. Nel caso dell’export Spagna e Portogallo crescono rispettivamente del +18,4% e del +45,0%, ma è la Svizzera ad evidenziare la dinamica più sostenuta pari al +80,5%. Anche le vendite destinate in Francia crescono del +10,3%, mentre Regno Unito e Germania presentano già delle criticità, calando l’uno del -12,9%, l’altra del-20,7%.
Allo stesso tempo, nei primi tre mesi dell’anno l’import di abbigliamento 0-3 anni vede i maggiori fornitori in arretramento: i flussi dalla Cina calano del -11,2%, dalla Spagna del -15,2%, dall’India del -13,9%, dalla Francia del -63,4%. Perdono terreno persino Belgio (-18,8%) e Paesi Bassi (-10,9%). Tra i maggiori supplier solo il Bangladesh resta contraddistinto da una variazione di segno positivo (+9%).
Circa il mercato interno il gennaio-febbraio presenta un calo del sell-out di moda junior del -5,2%; il marzo-aprile, in pieno lockdown, la contrazione raggiunge il -62,7% secondo le rilevazioni di Sita Ricerca. Da gennaio ad aprile, pertanto, i consumi di comparto calano del -33,2%. Una calo che si scontra con l’incremento del +4% del fatturato che la moda bimbo aveva visto nel 2019 (pari a 3,1 miliardi di euro).
L’export di comparto aveva segnato un aumento del +6,6% (con le vendite estere a 1.275 milioni di euro), mentre le importazioni un +7,2%, per totale di quasi 2,2 miliardi di euro.