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Pisa, dopo 800 anni torna alla città il Bastione del Parlascio: un nuovo accesso alle antiche Mura

Un complesso restauro ha restituito a cittadini e turisti un monumento per lungo tempo sconosciuto, utilizzato prima come ghiacciaia, poi rifugio e infine autofficina. Il progetto ha vinto il Premio Architettura Toscana della Regione

bastione parlascio

Dopo otto secoli, si apre al pubblico il Bastione del Parlascio nel centro storico di Pisa. Un evento che l’amministrazione comunale ha deciso di celebrare consentendo l’ingresso gratuito per il fine settimana del 13 e 14 luglio. Dal bastione è possibile accedere al camminamento sulle Mura medievali. Il monumento – il cui recupero è costato 1,2 milioni di euro ed è stato realizzato grazie alla compartecipazione di Fondazione Pisa per 900mila euro –  entro fine anno ospiterà il museo multimediale sulla storia della città.

Prima ghiacciaia, poi rifugio anti aereo durante la guerra e infine utilizzato da privati come officina. Ora la svolta.”Restituiamo alla città un monumenro rimasto quasi sconosciuto –  ha detto  il sindaco Michele Conti – Un tempo principale porta di accesso alla città all’interno del sistema fortificato costituito dalle mura difensive di Posa, il Bastione torna oggi ad essere fruibile e visitabile, completando e arricchendo il percorso dei camminamenti in quota sulle mura”.

Il progetto

Da circa 800 anni il bastione era in mano a privati. Il progetto, elaborato interamente dagli uffici comunali, ha permesso il recupero di una struttura di particolare pregio architettonico e storico, che è parte integrante del complessivo restauro delle mura.

L’edificio, al momento dell’acquisizione da parte del Comune, si presentava in uno stato di degrado avanzato che non permetteva permette l’accesso al camminamento in quota. Le mura urbane che lambiscono il lato nord del Bastione sono state recuperate e rese accessibili per collegarle al percorso delle Mura. Il progetto ha previsto una fase di scavi archeologici in prossimità della porta e dell’anteporta del Parlascio e interventi di restauro conservativo e di ripristino degli ambienti originari.

Sono stati poi eseguiti i lavori per la rifunzionalizzazione degli spazi per permettere il suo attraversamento interno con percorso pedonale e l’accoglienza turistica con utilizzo degli spazi ad uso museale ed espositivo. Il progetto di restauro è stato anche premiato al concorso indetto dalla Regione Toscana – Premio Architettura Toscana edizione 2024, nella sezione recupero e restauro.

L’area esterna di Largo Parlascio, intorno ai Bagni di Nerone, è stata inoltre riqualificata con il rifacimento di piccoli tratti di asfalto e la risistemazione dei marciapiedi in pietra che erano stati completamente divelti dalle radici dei pini. I pini rimossi sono stati sostituiti con nuove piante, siepi e aiuole del verde.

Il museo

L’obiettivo ora è creare all’interno dell’area recuperata un  museo multimediale sulla storia della città. Il Comune di Pisa ha ottenuto un finanziamento di 930mila euro dal Ministero del Turismo, partecipando al bando riservato alla rete delle città e siti Unesco.

Sono in corso le procedure per l’affidamento del progetto e per l’allestimento del museo digitale.

La storia del Bastione

Il Parlascio rappresenta un significativo esempio di ciò che gli studiosi definiscono bastione all’italiana di prima generazione.

Il Bastione del Parlascio conserva al suo interno, ancora leggibili, i resti delle strutture di fortificazione che dal XII secolo fino alla prima metà del XV secolo si sono avvicendate nella difesa della porta del Parlascio, una delle porte cittadine più importanti sulla riva destra dell’Arno. Proprio su questa sponda iniziarono i lavori di costruzione delle mura difensive di Pisa, che dal 1154 al 1161, sotto il consolato di Cocco Griffi, si svilupparono in sette lotti di edificazione.

Alla fine del XVI secolo la struttura fu riconvertita a ghiacciaia, funzione che mantenne fino agli inizi del ‘900. Durante il secondo conflitto mondiale venne riscoperto il carattere militare del Parlascio e le sue strutture furono utilizzate come rifugio antiaereo. Nel dopoguerra il bastione venne diviso in tre proprietà distinte e venduto a privati. Nel corso di questi decenni venne annesso alla struttura un bar e all’interno del bastione venne realizzata anche un’autofficina. Adesso è finalmente tornato alla città, fruibile a cittadini e turisti.

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