I nomi di undici martiri fiorentini del nazifascismo sono adesso incisi nella memoria di Firenze grazie alle ‘Pietre d’inciampo’ dell’artista tedesco Gunter Demnig, che sono state posizionate ieri per la prima volta. Le installazioni si trovano in via del Gelsomino 29 (per ricordare Rodolfo e Noemi Levi, Rina e Amelia Procaccia, Alda e Angelo Sinigaglia), in via del Proconsolo 6 (in memoria di Elena e Abramo Genazzani e Mario Melli Genazzani), in via Ghibellina 102 (per ricordare David Genazzani) e in piazza Donatello 15 (in memoria di Clotilde Levi).
“Tra il 1943 e il 1944, più di 300 ebrei furono deportati da Firenze. Ne tornarono solo 17. Ora, proprio nei luoghi in cui furono arrestati, li ricordiamo con le pietre d’inciampo. Per non dimenticare mai la Shoah. Perché l’orrore non si ripeta mai più” ha commentato il sindaco di Firenze Dario Nardella.
Il 23 gennaio saranno installate altre 24 pietre e ne sono state progettate 55 da inserire entro il 2021. Il progetto, voluto dalla Comunità ebraica di Firenze e dal Comune, prende vita dopo l’approvazione dell’apposita delibera, il 9 aprile scorso.
Le creazioni di Demnig, le ‘Stolpersteine’, avviate in Germania nel 1995, sono ormai presenti in numerose città europee: riportano il nome di una vittima e vengono posizionate nei luoghi che questi toccò nella sua vita. Ben 24 sono i paesi europei dove è installata almeno una pietra per un totale di 75mila installazioni.
“Sono particolarmente interessato – ha spiegato Demnig – a ciò che pensano i giovani: spesso incontro studenti che mi chiedono come è potuta accadere una cosa del genere. Ho dato il mio contributo nella speranza che tutto ciò non accada mai più”.
“Queste pietre segnalano come la violenza è un inciampo nella storia dell’umanità”, ha affermato il vicesindaco di Firenze Cristina Giachi. “Un giorno importante che aspettavamo da tempo”, ha detto l’assessore all’educazione Sara Funaro. Per l’assessore alla cultura della memoria Alessandro Martini “da oggi in poi anche a Firenze chi sarà insensibile e superficiale al valore della memoria inciamperà anche su queste pietre”. Tra i presenti anche il vicepresidente della Regione Monica Barni, il rabbino Gadi Piperno e l’arcivescovo di Firenze cardinale Giuseppe Betori.