Assistenza domiciliare per le persone non autosufficienti e favorire così la permanenza nella propria abitazione. Con questi obiettivi, la giunta della Regione Toscana ha finanziato con 13 milioni di euro 25 progetti realizzati a livello territoriale dalle Società della Salute o dalle Zone-distretto toscane. Attraverso un avviso pubblico (in via di conclusione) si è voluto rafforzare le prestazioni e i servizi che permetteranno di poter ricevere assistenza a casa. Gli interventi attivati saranno erogati sotto forma di Buoni-servizio e avranno una durata di 18 mesi a partire dal loro avvio.
“Si tratta di risorse che provengono ancora dalla precedente programmazione europea, ma che stiamo già orientando al prossimo futuro – ha commentato l’assessora regionale alle Politiche sociali, Serena Spinelli – Le priorità individuate, e che prevedono investimenti per il rafforzamento dei territori, domiciliarità, integrazione delle risposte ai bisogni sociali e sanitari, sono previste dal Pnrr e dal prossimo settennato 2021-2017 di programmazione dei fondi europei. Condividiamo a pieno queste linee guida e anche in questo senso, la Toscana vuol farsi trovare pronta di fronte alle prossime sfide e opportunità”.
Tre attività per migliorare la qualità della vita delle persone più fragile
Le azioni finanziate sono tre
- Percorsi di continuità assistenziale
Per ogni potenziale destinatario l’agenzia di continuità ospedale-territorio predisporrà – preliminarmente alle dimissioni ospedaliere o da strutture pubbliche – un piano specifico formulato sulle base delle necessità rilevate e l’elenco delle attività che potranno essere attivate presso il domicilio. Il piano potrà prevedere la combinazione di più tipologie di intervento per un ammontare che può variare da un minino di 1.500 ad un massimo di 3.000 euro per ciascun destinatario. - Sostegno familiare di persone affette da demenza
La seconda tipologia di interventi riguarda i percorsi di cura e di assistenza a persone affette da demenza e ai loro familiari. L’azione favorisce l’accesso a servizi anche innovativi di carattere socio-assistenziale a persone con disturbi cognitivi e servizi di sostegno alle loro famiglie, per garantire una reale possibilità di permanenza presso il proprio domicilio e all’interno del proprio contesto di vita. Il piano potrà prevedere la combinazione di diverse tipologie di prestazioni consentendo la composizione di un pacchetto di interventi (attività di base di igiene, prevenzione cadute, informazione caregiver) il cui ammontare può variare da un minimo di 3.000 a un massimo 4.000 euro, erogabili attraverso un Buono servizio. - Ampliamento del servizio di assistenza familiare
Si prevede l’erogazione di contributi economici alla spesa per un “assistente familiare” regolarmente assunto con contratto a tempo indeterminato. L’obiettivo dell’intervento è quello di ampliare il servizio di assistenza familiare e promuovere l’occupazione regolare. L’azione è rivolta a persone anziane ultra 65enni (o anche di età inferiore nel caso di persone con patologie degenerative assimilabili al decadimento cognitivo) che presentano un elevato bisogno assistenziale. Il contributo è erogato attraverso un Buono servizio il cui ammontare mensile può variare da 200 a 800 euro a seconda della condizione economica del destinatario verificata attraverso l’attestazione ISEE.