Democrazia partecipativa. Non è solo uno slogan buono per le piazze, ma un vero e proprio metodo. Qualcosa che permette di gestire il governo del territorio concedendo voce e spazio ai territori e ai loro bisogni. Quello che sembra un principio filosofico astratto ha in realtà un’origine ben salda nella Costituzione italiana, che contiene riferimenti e principi. Sono proprio quei principi ha rappresentare il presupposto sul quale la Regione Toscana, prima tra tante, ha costruito un metodo procedimentale sulla partecipazione per il governo del territorio, soprattutto in ambito paesaggistico e ambientale.
Non si tratta di una moda, né di un’ideologia. Stiamo piuttosto parlando di norme che, anche nel rispetto delle indicazioni sulla partecipazione in ambito europeo, regolano questo rapporto democratico. La Toscana, unica in Italia ad aver procedimentato il metodo, ha prima affermato il principio, poi l’ha disciplinato rendendo possibile questo percorso.
E così, per raccontare un’esperienza iniziata più di tre anni fa e che troverà la sua prima declinazione concreta in questo 2020, Regione Toscana (con il Garante regionale per l’informazione e la partecipazione) ha organizzato in collaborazione con la Fondazione Formazione Forense di Fire e la Rete toscana delle professioni tecniche il convegno “La partecipazione nella legge regionale 65/2014: sfide e prospettive per il governo del territorio, l’ambiente e il paesaggio”. L’appuntamento è in programma mercoledì 5 febbraio nella Sala Pegaso del Palazzo Strozzi Sacrati (Piazza Duomo, Firenze, dalle 9.30 13).
Al convegno – che vale per i crediti formativi destinati ad avvocati, architetti e geometri (ciascun ordine riconosce 3 crediti) – parteciperanno l’assessore regionale della Toscana alle infrastrutture Vincenzo Ceccarelli, Andrea Grazzini (Fondazione formazione forense), Marcello Cecchetti (Università di Sassari), Francesca De Santis (garante regionale), Daniela Poli (Università di Firenze), Enrico Becattini e Domenico Scascia (dirigenti Regione Toscana), Francesco Caporaso (Comune di Prato) e Alessandro Jaff (Ordine architetti di Firenze).
Nel corso della tavola rotonda, quattro relatori racconteranno l’impatto di altrettanti piani paesaggistici: dalle cave alle leopoldine, da quello urbanistico di Prato fino ai piani attuativi comunali.
Informazioni e programma
Pagina web del Garante regionale