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“Paradiso XXXIII” di Elio Germano e Teho Teardo al Teatro della Pergola di Firenze

Dal 19 al 24 ottobre l’omaggio dei due artisti al Sommo Poeta con la lettura del canto più indecifrabile della Divina Commedia

ELIO GERMANO+TEHO TEARDO Fabrizio Cestari

Dal 19 al 24 ottobre Elio Germano e Teho Teardo debuttano al Teatro della Pergola di Firenze con “Paradiso XXXIII” diretti da Simone Ferrari & Lulu Helbaek.

Catturato dalla complessità, dalla dimensione infinita di Dante, dalla sua ansia e dalle sue inesauribili scoperte, Elio Germano torna sui luminosissimi versi del XXXIII canto del Paradiso, che a settembre 2020 aveva letto a Ravenna per l’apertura delle celebrazioni del VII centenario, in presenza del Presidente Mattarella.

Un anno dopo Germano chiude il cerchio perfetto del tributo al Sommo Poeta: sul terreno delle terzine dantesche germoglierà la musica inaudita e imprevedibile del musicista-esploratore Teho Teardo, compositore di un’avanguardia senza etichette, e l’immagine visionaria di poeti dello sguardo come Simone Ferrari e Lulu Helbaek, che sempre portano con sé una stilla della magia del Cirque du Soleil.

Dante Alighieri nel 33esimo canto del Paradiso prova a descrivere l’immenso, l’indicibile, prova a raccontare l’irraccontabile. Questo scarto rispetto alla “somma meraviglia” viene messo in scena creando un’esperienza unica, quasi fisica per lo spettatore al cospetto dell’immensità.

La voce di Elio Germano e la musica Teho Teardo avvicineranno al mistero e accompagneranno gli spettatori al cospetto dell’immensità, attraversando il Canto XXXIII parola per parola, ogni verso esaltato da immagini ed effetti speciali.

“Per la Fondazione Teatro della Toscana, che coproduce Paradiso XXXIII – ha dichiarato il presidente Tommaso Sacchi – affrontare in modo innovativo i classici offre la grande opportunità di creare progetti specifici per guardare la scena da un punto di vista nuovo. È quanto avviene con Dante e la Divina Commedia grazie a Elio Germano e a Teho Teardo. La sfida è sia sui contenuti che sui modi per realizzarli – prosegue Sacchi – siamo di fronte a un importante momento creativo nell’ambito di un cammino progettuale comune di Germano e della Fondazione iniziato con Così è (o mi pare), riscrittura per realtà virtuale di Così è (se vi pare) di Pirandello, che dimostra che i nuovi media possono essere una grande risorsa”.

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