Per ogni euro investito nel riciclo della carta e del cartone si attiva un valore di quasi sette. È questo, in estrema sintesi, il risultato dello studio di NeXt Economia e Fondazione Symbola. I ricercatori hanno infatti calcolato che il sistema di economia circolare sviluppato attorno al riciclo di carta e cartone in Italia, e garantito da Comieco, determina un ritorno degli investimenti fino al 688%.
Sono dati importanti e significativi che sono stati discussi durante il convegno “Raccolta e riciclo di carta e cartone. 40 anni di economia circolare al servizio del Paese” che ha dato il via alla Paper Week, la settimana nazionale dedicata alla sensibilizzazione e alla formazione sul riciclo di carta e cartone, promossa da Comieco.
Dal 7 al 13 aprile 2025 la città di Lucca sarà il palcoscenico per riflettere sull’importanza della raccolta differenziata e sul valore nascosto della carta riciclata. L’evento inaugurale è stato insignito della Medaglia del Presidente della Repubblica, come annunciato in apertura dal presidente di Comieco, Amelio Cecchini.
Nei suoi 40 anni di vita, Comieco, il Consorzio Nazionale per il Riciclo degli Imballaggi Cellulosici, tramite i suoi consorziati e convenzionati, ha dato vita ad un sistema economico, industriale e civico talmente efficiente da essere in grado di sviluppare un effetto moltiplicatore sia sugli investimenti che sul benessere dei cittadini. E se fino ad oggi questo beneficio era tanto evidente, quanto difficile da quantificare nel suo complesso, ora non è più così.
L’incontro mette al centro il tema delle relazioni, vero e proprio motore di sviluppo del sistema Comieco e che coinvolge l’intera filiera cartaria. Un modello che si dimostra efficace ed efficiente grazie alla capacità del Consorzio di fungere da catalizzatore, un “enzima di sistema”, in grado di attivare e connettere competenze, esperienze e attori presenti nel Paese, con l’obiettivo di costruire un nuovo mercato della carta e del cartone provenienti dalla raccolta differenziata. Un modello relazionale, oggi misurato per la prima volta attraverso un indice che integra elementi fondamentali come la fiducia, la capacità di fare rete, il livello di innovazione condivisa e la qualità delle relazioni con tutti i soggetti coinvolti (dalle comunità ai consorziati), il cui valore si attesta al 72%.
Questa densità di relazioni si è tradotta in un dividendo relazionale che tiene conto di tre componenti specifiche: l’effetto creazione di mercato pari a 170 milioni di euro, il surplus del consumatore pari 36 milioni di euro e il valore della CO2 evitata, il cui valore oscilla tra i 441 milioni di euro l’anno e i 2,7 miliardi.