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Papa Francesco in tv parla a tutti: cresce l’attesa per la visita in Toscana

Intervistato domenica sera a “Che tempo che fa”, il Pontefice riesce a parlare a tutti, credenti e non. Il 27 febbraio sarà a Firenze, forse con il presidente Mattarella

Papa Francesco - © Ansa

Un Papa in tv, in prima serata, che parla di sé e del mondo. Che usa parole semplici, dirette, metafore leggere ed efficaci per metterci di fronte alle miserie umane e all’indifferenza che le moltiplica. Papa Francesco domenica sera a Che tempo che fa, intervistato da Fabio Fazio, ha rotto tutte le barriere e si è avvicinato ancora di più alle persone, non importa se credenti o no.

L’imminente visita in Toscana, a Firenze, il prossimo 27 febbraio in occasione del convegno dei vescovi del Mediterraneo, diventa così ancora più emotiva. L’attesa si carica di aspettative e di curiosità verso un uomo che sa parlare a tutti, la cui empatia riesce ad essere più moderna della politica dei palazzi e va oltre i simboli religiosi.

Ha parlato di migrazione e usato parole spesso eluse dalla diplomazia. “Ci sono lager nella Libia”, ha detto chiaramente il pontefice. “Dobbiamo pensare alla politica migratoria. l’Unione europea deve mettersi d’accordo”, usare “equilibrio”,  ognuno accogliendo quante persone può e non lasciando tutto sulle spalle di “Italia e Spagna”. Ha parlato dell’indifferenza, di come ci “manca il toccare le miserie” perché  “il toccarle ci porta all’eroicità, penso a medici e infermieri  che hanno toccato il male durante la pandemia e hanno scelto di stare lì. Il tatto è il senso più pieno”. Ha parlato di guerra e di come sia distruzione, “l’anti-senso della creazione” riferendosi chiaramente alle tensioni tra Ucraina e Russia.

E poi l’ambiente, a cui ha già dedicato l’enciclica “Laudato Sì”.  Anche qui senza giri di parole o arpeggi linguistici: “Buttare la plastica in mare è criminale –  ha detto – uccide la terra, dobbiamo tutelare la biodiversità, dobbiamo prenderci cura del Creato”. Ha infine parlato di sé come uomo e con i suoi limiti. “Non sono tanto santo, ho bisogno dei rapporti umani, per questo sono andato a vivere a Santa Marta. Ho bisogno degli amici, ne ho: sono pochi ma veri”. Un uomo che ha bisogno del conforto degli altri e lo spiega portando alla mente di tutti il film di De Sica “Miracolo a Milano”: “In quel film c’era un indovino che leggeva la mano e diceva: grazie, cento lire. Io vi dico: grazie, cento preghiere”, chiude sorridendo.

Un discorso politico, nel senso più alto e laico del termine. E i politici erano tutti lì domenica sera, a guardarlo e soprattutto ascoltarlo. I massimi rappresentati delle istituzioni regionali si sono subito espressi. “Grazie. Grazie per esserci Papa Francesco”, scrive in una storia di Instagram il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani. Anche il rappresentate dell’assemblea toscana, Antonio Mazzeo, affida la sua riflessione ai social: “Papa Francesco è un gigante del nostro tempo e stasera, da Fazio, ci sta regalando un manifesto sulla generosità, l’altruismo, l’accoglienza, la pace, la fratellanza e l’amore per il Creato”.

L’appuntamento con Papa Francesco a Firenze è per il 27 febbraio, dunque. Una giornata che potrebbe avere un altro risvolto importante: la visita del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Già prima del suo giuramento, la Conferenze Episcopale italiana e il sindaco di Firenze, Dario Nardella, lo hanno invitato. Ancora nessuna conferma, solo la speranza di avere insieme, in Toscana, il Papa e il Presidente.

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