Erano le 19 del 13 marzo 2013 quando il Cardinale Jorge Mario Bergoglio si affacciava sul balcone di Piazza San Pietro per presentarsi al mondo come Papa Francesco, rivolgendosi a tutti i fedeli dicendo “Fratelli e sorelle, buonasera”.
Un saluto semplice che insieme al nome che aveva scelto – primo Papa nella storia della Chiesa cattolica a richiamare il poverello d’Assisi, patrono d’Italia – ha fatto subito capire in che direzione sarebbe andato il suo pontificato: dalla parte degli ultimi.
Non a caso il suo primo viaggio papale fuori da Roma fu a Lampedusa, nel luglio del 2013, per pregare per i migranti e per i tanti morti nel Mediterraneo, che in questi dieci anni non sono mai diminuiti. “La globalizzazione dell’indifferenza ci ha tolto la capacità di piangere. Chiediamo perdono per la nostra indifferenza” disse allora Papa Francesco, con un messaggio che oggi suona ancora attualissimo.
Nel “Popecast”, il podcast realizzato dal Vaticano per il decennale del suo pontificato, Papa Francesco chiede come regalo per il suo anniversario proprio la pace nel mondo, indicando le tre parole che la Chiesa sogna per l’umanità: fratellanza, pianto, sorriso
Papa Francesco in Toscana: da Firenze alla Barbiana di Don Milani
In questi dieci anni di pontificato, Papa Francesco ha visitato tre volte la Toscana. La prima occasione è stata il 10 novembre 2015, una giornata storica: infatti l’ultima visita di un pontefice a Firenze risaliva a quella di Giovanni Paolo II nel 1986.
In quell’occasione il Papa è atterrato a Prato e proprio qui ha tenuto il primo discorso in piazza Duomo, incentrato sul lavoro e la sacralità della vita. Qui gli sono stati donati una casula e una mitra, realizzati con un tessuto molto speciale: si trattava infatti della ricostruzione di un “panno” del XI secolo, effettuata dal Museo del Tessuto con il sostegno di Pratotrade, consorzio dell’Unione Industriale Pratese.
Poi il Papa si è spostato nel capoluogo toscano, dove ha partecipato al convegno ecclesiale “Firenze 2015”, ha incontrato gli ammalati nella chiesa della Santissima Annunziata, insieme al cardinale Giuseppe Betori, e poi ha visitato la mensa della Caritas. Dopo il pranzo, che ha condiviso con i poveri, il Papa ha tenuto una messa allo stadio Artemio Franchi alla presenza di circa 50mila persone.
Il Papa poi è tornato in Toscana il 20 giugno del 2017, in forma privata, per visitare Barbiana, il piccolo borgo del Mugello, sopra Vicchio, dove visse e portò avanti la sua scuola per i più poveri don Lorenzo Milani, di cui proprio quest’anno ricorrono i 100 anni dalla nascita.
Il Pontefice ha pregato sulla tomba del parroco fiorentino, che ha definito “il prete trasparente e duro come un diamante”, poi ha incontrato alcuni dei suoi discepoli ed ex alunni. “Ridare ai poveri la parola, perché senza la parola non c’è dignità e quindi neanche libertà e giustizia: questo insegna don Milani” ha commentato nell’occasione Papa Francesco, citando anche una frase del libro “Lettera a una professoressa”: “Ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne tutti insieme è la politica. Sortirne da soli è avarizia”.
Il 10 maggio del 2018 poi Papa Francesco ha visitato Nomadelfia (Grosseto) la comunità fondata da don Zeno Saltini e poi la Cittadella Internazionale del Movimento dei Focolari a Loppiano, nel comune di Figline e Incisa Valdarno, voluta dalla fondatrice dei Focolari Chiara Lubich.
L’ultima visita in Toscana del pontefice era attesa il 27 febbraio del 2022, in occasione dell'”Incontro di sindaci e vescovi del Mediterraneo” a Firenze, ma venne annullata per motivi di salute. Papa Francesco avrebbe dovuto incontrare i profughi in Palazzo Vecchio e poi tenere l’Angelus in Piazza Santa Croce, alla presenza anche del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ma fu costretto a cancellare tutti i suoi impegni a causa di un forte dolore al ginocchio.