Sarà l’illustratore e fumettista Milo Manara a realizzare il drappellone per il Palio di Siena del 16 agosto, dedicato alla Madonna dell’Assunta. Questo ha sancito la delibera della giunta comunale che ha deciso anche che l’artista Giosetta Fioroni dipingerà il ‘cencio’ per il 2 luglio.
Milo Manara tornerà a Siena dopo che, a cavallo tra il 2011 e il 2012, aveva esposto la personale dal titolo ‘Le stanze del desiderio’ nel complesso museale del Santa Maria della Scala. Il celebre fumettista che vanta anche una collaborazione con Federico Fellini ed ha celebrato di recente i 50 anni di carriera, è stato l’autore dei disegni utilizzati come riferimento per la realizzazione delle animazioni della serie “Adrian” recentemente trasmessa in televisione. È uno dei più celebri fumettisti italiani del dopoguerra, considerato uno dei maestri dell’illustrazione erotica mondiale. Disegnatore dal tratto raffinato, ha saputo creare un mondo onirico popolato di ragazze bellissime e impossibili. Si dedicò inizialmente alla pittura e alla pubblicità mentre il mondo del fumetto lo vede esordire nel 1969 su “Genius”, collana erotico-poliziesca edita da Furio Viano.
Giosetta Fioroni, nata a Roma da una famiglia di artisti, dopo aver intrapreso gli studi presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, percorre tutto il suo cammino d’artista, facendo trasparire la radicata tonalità emotiva dell’infanzia. Espone alla VII Quadriennale di Roma del 1955. Successivamente lavora come costumista per la nascente televisione italiana. Inizia inoltre a frequentare la Scuola di Piazza del Popolo e l’ambiente artistico legato alla Galleria La Tartaruga di Plinio De Martiis a Roma. In una personale nel 1961 inizia a esporre tele realizzate con colori industriali, alluminio e oro, recanti segni, scritte, simboli, sovrapposti e cancellati. Nel 1967 alla Galleria del Naviglio di Milano espone una serie di lavori con volti e figure femminili su fondo bianco. Rivisita opere di artisti del passato quali Botticelli, Carpaccio, Simone Martini. Nel 1968 inaugura la rassegna Il teatro delle mostre mentre nel 1969 realizza il primo teatrino, una sorta di cassettine-teatro di legno dipinto che fa pensare alla ricerca di un mondo perduto. Si avvicina così al mondo della fiaba e della leggenda: tele, scatole e teatrini aprono uno scenario nella memoria personale e collettiva. Appartengono agli anni Ottanta le collaborazioni con scrittori e poeti mentre nel 1990 l’Istituto Nazionale per la Grafica di Roma allestisce un’antologica con i suoi lavori su carta. Alla Biennale di Venezia del 1993 è presente con una sala personale e nello stesso anno inizia a lavorare con la ceramica. Le opere di Giosetta Fioroni sono storie di mondi, di popoli e di civiltà. Il suo lavoro viene comunemente collocato all’interno della Pop Art italiana e mette a confronto due mondi: la realtà e la fantasia accostando la società dei costumi alla fiaba, l’industria culturale al mondo dei folletti.