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Ospedali in emergenza, al via il piano di riordino: più posti letto in terapia intensiva

La Toscana lancia un nuovo modello organizzativo per far fronte alle situazioni come quella del Coronavirus che prevede più posti in intensiva e la possibilità di attivarne altri velocemente se necessario

Per assicurare una migliore risposta alle maxiemergenze, come l’epidemia di Coronavirus, la Toscana vara un piano di riordino della rete ospedaliera che prevede un incremento di 193 posti letto di terapia intensiva per raggiungere la dotazione prevista di 536 complessivi.
In caso di emergenza inoltre è prevista l’individuazione e la riattivazione di posti letto di terapia intensiva in spazi dismessi; l’adeguamento di 262 posti letto di degenza ordinaria per consentirne l’utilizzo come posti letto sub intensivi e nel 50% come intensivi.

“In linea con gli indirizzi nazionali e per fare fronte ai bisogni emergenti si è reso necessario definire la distribuzione di nuovi posti letto aggiuntivi – spiega l’assessore al diritto alla salute della Regione, Stefania Saccardi – l’epidemia in corso ha comportato una complessiva riorganizzazione dell’offerta assistenziale con l’attivazione di nuovi percorsi, finalizzati alla gestione dei pazienti Covid, ma anche investimenti strutturali, impiantistici e tecnologici, un patrimonio di competenze da non disperdere, una riprogrammazione della rete ospedaliera e la messa a punto di un modello di risposta alle maxiemergenze. Nel fare questo abbiamo definito le opportune linee di indirizzo e predisposto, in modo strutturato, un piano di riordino della rete ospedaliera in emergenza”.

ospedale corsia

Il nuovo modello organizzativo individua anche una quota di ospedali nei quali prevedere la possibilità di creare percorsi misti Covid-non Covid. “La rimodulazione dell’offerta ospedaliera consente di definire una quota di ospedali della rete come potenziale risposta all’epidemia, ma senza individuare ospedali dedicati – aggiunge Saccardi -, riteniamo che questo modello possa consentire una maggiore flessibilità in relazione alle diverse tipologie possibili di eventi catastrofici”. 

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