L’ospedale fiorentino di Torregalli diventa sempre più tecnologico. Sono state inaugurate oggi le tre saledel rinnovato blocco operatorio del Padiglione Vespucci dell’ospedale San Giovanni di Dio, riqualificato dal punto di vista edilizio e impiantistico, con la ristrutturazione di una sala operatoria e la creazione di due sale nuove. Grazie a un investimento di quasi 4 milioni di euro Torregalli ora può vantare un’area high tech ad alta tecnologia con una sala operatoria ibrida multidisciplinare di ultima generazione, un’ulteriore sala operatoria e una recovery room di recupero e osservazione con sei posti letto a carattere intensivo.
Tecnologia al servizio della salute
L’inaugurazione questa mattina ha visto la partecipazione tra gli altri del presidente della Regione Eugenio Giani e dell’assessore regionale al diritto alla salute, Simone Bezzini con il direttore della Asl Toscana centro, Paolo Morello e il direttore dipartimento Specialistiche Chirurgiche Stefano Michelagnoli.
“L’inaugurazione di oggi – ha detto Giani – è la dimostrazione dell’attenzione delle istituzioni verso Torregalli e del valore del lavoro di squadra e di integrazione fra le equipe. Un intervento di questo genere si accompagnerà ad altri elementi di modernizzazione che fanno di questo ospedale un punto di riferimento per tutta la sanità in Toscana”.
“Queste sale ci danno l’idea della forte vocazione chirurgica di Torregalli che si rinnova – ha aggiunto Bezzini – una vocazione particolarmente qualificata che si integra con altre discipline e che si arricchisce dell’innovazione tecnologica e questo è un elemento che va fortemente rimarcato perché è davvero qualificante e tende a proiettare una storia virtuosa come quella di Torregalli nel futuro”.
I lavori al nuovo padiglione, che si erano interrotti a causa della pandemia, si sono conclusi nel giugno di quest’anno dopo un significativo aggiornamento del progetto. In fase conclusiva sono anche le prove finali di collaudo, nelle sale dove dai primi di settembre sarà iniziata la formazione operativa.
“Gli ospedali hanno bisogno di grande tecnologia, la professionalità deve essere sempre al top – ha sottolineato Morello – in un sistema di rete in cui la presa in carico del paziente non deve mancare mai, i chirurghi sono tra i primi che si sono messi subito in gioco e questo ha determinato dentro il nostro sistema un grande lavoro fra equipe per interventi altamente complessi. Quello di oggi è veramente un esempio di altissimo profilo”.
Interventi più complessi in maggior sicurezza nelle nuove sale
La sala ibrida sarà destinata prevalentemente agli interventi di chirurgia vascolare ma le due nuove sale saranno utilizzate a livello multidisciplinare anche dalla radiologia interventistica, e comunque per tutti quegli interventi più complessi che prevedono l’impiego di equipe multidisciplinari e che potrebbero avere necessità del supporto di immagini intraoperatorie ad alta definizione. È il caso, per esempio, di pazienti politraumatizzati, di quelli candidati a chirurgia spinale o di quelli da sottoporre a interventi di chirurgia generale/uro-ginecologici.
“Si aumentano gli spazi operativi e quindi anche la capacità produttiva – spiega Stefano Michelagnoli, direttore del Dipartimento delle Specialistiche Chirurgiche – ma il miglioramento è anche qualitativo in quanto le sale così allestite consentono di fare interventi più complessi in maggior sicurezza. La sala ibrida contiene macchinari ad alta tecnologia, un apparecchio angiografico di ultima generazione in grado di eseguire anche accertamenti TAC in corso di intervento e di consentire la navigazione virtuale all’interno delle arterie con tecnologia di imaging e ricostruzione virtuale tridimensionale, che sta diventando una necessità inderogabile per assicurare trattamenti chirurgici all’avanguardia”.
Questi strumenti all’avanguardia possono supportare l’attività chirurgica con apparecchiature radiografiche di ultima generazione come la angio-Tc e la TC, che durante gli interventi, soprattutto quelli di angiologia, permettono la visualizzazione sui monitor in 3D e sono fondamentali nel trattare i pazienti in chirurgia d’urgenza consentendo di avvicendare attorno al paziente equipe chirurgico vascolari radiologiche chirurgico generali e ortopediche senza dover spostare il paziente.