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Olimpiadi di Parigi, les jeux sont faits

Nelle prossime due settimane mettiamo da parte le “chiacchiere da bar” e social e immergiamoci con passione, curiosità ed entusiasmo nel più grande evento sportivo

olimpiadi-parigi-2 - © Paris2024

Le Olimpiadi non sono tutto rosa e fiori, anzi sono un evento, il più grande evento sportivo ricco di contraddizioni. Solo per citarne alcune, i Paesi che ogni quattro anni ospitano i Giochi finiscono puntualmente per sforare il budget a disposizione, indebitandosi, è un evento che richiama l’attenzione di tutti i media internazionali e flussi turistici (siamo sicuri che città come la capitale francese ne abbia bisogno?) e poi pensando proprio a Parigi c’è una città blindata, piena di transenne che sta facendo molto arrabbiare i residenti. Da un lato poi ci sono i Comitati olimpici russi e bielorussi che sono stati sospesi per la guerra in Ucraina (seconda sospensione dopo Tokyo ma in quel caso fu per lo scandalo legato al doping) e solo una manciata di atleti provenienti da questi due Paesi vi parteciperà come neutrali. L’Ucraina ha già invitato i propri atleti a evitare ogni contatto con russi e bielorussi proprio per evitare provocazioni. Pensando a questo però niente è stato fatto nei confronti di Israele per il conflitto con la Palestina che è in corso.

E poi c’è il presunto scandalo legato al doping di alcuni nuotatori cinesi, molti dei quali ai Mondiali del 2023, oltre che a Tokyo, hanno vinto numerose medaglie. Ma anche il progetto per rendere balneabile la Senna dove si terranno le gare di nuoto di fondo e triathlon, la cui effettiva riuscita sta creando molti dubbi soprattutto negli atleti che ci dovranno nuotare. Non dimentichiamoci poi che gran parte degli atleti italiani può dedicarsi completamento allo sport come un lavoro grazie al sostegno dei gruppi sportivi delle forze armate di cui fanno parte. Aggiungiamoci poi tutto il chiacchiericcio e polemiche social per il forfait del numero 1 al mondo nel tennis, Jannick Sinner, per una forte tonsillite o anche la rinuncia del neovincitore di Tour de France e Giro d’Italia Tadej Pogacar, in aperto conflitto con la Federazione slovena.

L’elenco potrebbe essere ancora più lungo e non dobbiamo nemmeno nasconderci dietro un dito. Le Olimpiadi sono l’evento sportivo più grande e importante al mondo, che riunisce, in questa edizione francese, oltre diecimila atleti da 205 Nazioni. Per due intense settimane lo sport è protagonista dei palinsesti televisivi, di radio e giornali. Non solo calcio, anzi il calcio è forse uno degli sport meno seguiti ai Giochi, ma con i fari puntanti sull’atletica, sul tiro a volo, la scherma, ma anche la pallamano, la breaking e il surf (le cui gare si terranno a Tahiti, anche qui con non poche polemiche sull’impatto ambientale). Discipline sportive che purtroppo, durante l’anno, non hanno nel nostro Paese spazio e copertura mediatica che invece hanno in questa occasione. Atleti e atlete che per quattro anni hanno dedicato ogni secondo della loro vita alla preparazione per Parigi, lavorando su ogni dettaglio e con numerosi sacrifici anche letteralmente fisici (pensiamo al capitano della squadra di hockey su prato dell’Australia, Matt Dawson, che non avendo il tempo necessario per recuperare dalla rottura dell’anulare, ha deciso di farsi amputare la punta del dito proprio per non rinunciare a Parigi).

Dove voglio arrivare, vi starete chiedendo. Il mio vuol essere un invito, in queste calde giornate tra luglio e agosto ad accendere, fin dal mattino la tv o aprire la app di uno dei servizi di streaming e seguire le gare delle Olimpiadi, di tutti gli sport, dal badminton al taekwondo, dall’equitazione all’arrampicata sportiva, fino ai più quotati nuoto e pallavolo. Tifiamo gli atleti italiani con il tricolore sul cuore, e speriamo di trovarci presto a cantare l’inno di Mameli anche più delle dieci volte di Tokyo, ma perdiamoci anche nelle imprese e nelle storie degli atleti come quella della nuotatrice americana Katie Ledecky che ha esordito a soli 15 anni alle Olimpiadi di Londra e ora, a Parigi, punta a diventare la donna statunitense con più medaglie vinte ai Giochi, Rafael Nadal alla sua ultima partecipazione olimpica, già vincitore dell’oro a Pechino nel 2008, vuole lasciare il segno nel doppio con Carlos Alcaraz, ma anche Mathieu Van Der Poel che ha corso un Tour de France da gregario in vista di Parigi e punta al gradino più alto nella gara di ciclismo su strada, Armand “Mondo” Duplantis che ha nel mirino di battere se stesso realizzando il nuovo record del mondo nel salto con l’asta, il giovanissimo Lamine Yamal che dopo la vittoria dell’Europeo di calcio con la Spagna punta a stupire anche ai Giochi. Insomma, questi sono solo alcuni dei volti più noti ma il simbolo dei cinque cerchi racchiude molto di più, il bello è proprio lasciarsi trascinare dal mix di storie, passioni ed emozioni che si concentreranno nelle prossime due settimane e immergersi nello sport a 360 gradi con entusiasmo e curiosità.

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