C’è un’immagine potente che torna alla mente ogni volta che la Toscana viene colpita da un’alluvione: centinaia di giovani, armati di pale e stivali, che spalano il fango per restituire un minimo di normalità a chi ha perso tutto. Non ci sono divise, non ci sono schemi rigidi, c’è solo un’energia straordinaria che si manifesta nell’urgenza dell’aiuto.
Eppure, quella mobilitazione spontanea, che tanto ci fa emozionare e ci restituisce speranza nella solidarietà collettiva, spesso si esaurisce nell’immediato. I ragazzi e le ragazze che con entusiasmo e dedizione si gettano nel soccorso emergenziale, nella maggior parte dei casi, non proseguono poi in un canale strutturato per trasformare quell’esperienza in un impegno duraturo nel tempo. Ed è un peccato, perché il volontariato non è solo risposta all’emergenza, ma anche prevenzione, costruzione di comunità, crescita personale e professionale.
Il calo del volontariato e il paradosso della partecipazione
I dati dell’Istat parlano chiaro: dal 2015 al 2021 il numero di volontari attivi nelle istituzioni non profit è calato del 15,7%. Un dato che ha fatto suonare più di un campanello d’allarme nel Terzo Settore e che racconta di una difficoltà crescente nel ricambio generazionale e nel coinvolgere le nuove generazioni nel volontariato organizzato.
Eppure, di fronte alle emergenze, la partecipazione giovanile non manca mai. Allora, dove si inceppa il meccanismo? Forse è il modello tradizionale di volontariato a non essere più attrattivo per i ragazzi e le ragazze abituati a esperienze più flessibili e meno strutturate. O forse manca un raccordo efficace tra l’entusiasmo del momento e la costruzione di percorsi continuativi.
Opportunità per trasformare l’energia in impegno
La Toscana, per fortuna, offre diverse occasioni per chi vuole trasformare la propria spinta solidale in un impegno concreto. Programmi come Siete Presente, ormai giunto alla quarta edizione, e il bando Giovanisì, permettono a molti Enti del Terzo Settore, anche quelli più piccoli e periferici, di attivare progettualità innovative e coinvolgenti per i giovani. Nel 2024 sono stati finanziati ben 91 progetti in ambiti chiave come la cultura, l’ambiente, il sociale, la protezione civile e il volontariato internazionale. Un lavoro di rete che coinvolge Regione Toscana, il Dipartimento delle Politiche Giovanili della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Servizio Civile Universale e le Fondazioni bancarie del territorio. E poi ci sono tutte le opportunità del servizio civile universale.
Ma queste opportunità sono abbastanza conosciute? Sono abbastanza accessibili? O serve un maggiore sforzo comunicativo per intercettare quella platea di giovani che già dimostra di avere voglia di fare, ma che non sa bene come incanalare la propria energia?
Il volontariato come strumento di crescita
Chi ha fatto volontariato lo sa: non si tratta solo di “aiutare gli altri”, ma di un percorso di crescita personale che lascia il segno. Sapersi mettere al servizio di una causa, lavorare in squadra, affrontare situazioni difficili, sono tutte esperienze che formano il carattere, sviluppano competenze trasversali e rafforzano il senso di appartenenza a una comunità. Oltre al fatto, soprattutto quando si parla di protezione civile e interventi in situazioni di emergenza, di avere i dispositivi di protezione adeguati e padroneggiando le procedure e conoscenze per intervenire in questi contesti.
In un mondo del lavoro sempre più incerto e competitivo, avere nel proprio bagaglio un’esperienza di volontariato significa anche acquisire soft skills sempre più richieste: problem solving, capacità di adattamento, lavoro di gruppo, leadership.
E allora perché non investire di più su questo aspetto, trasformando il volontariato in un’opportunità ancora più attrattiva per i giovani, anche in chiave di formazione e occupabilità?
Un appello ai giovani
Il messaggio per i ragazzi e le ragazze che hanno spalato fango dopo l’ultima alluvione è semplice: non fermatevi qui. La Toscana ha bisogno di voi non solo nell’emergenza, ma anche nella quotidianità. Esistono decine di associazioni che operano in ogni ambito, dalla protezione civile al sociale, dall’ambiente alla cultura. C’è bisogno di energie fresche, di quella spinta che solo le nuove generazioni possono dare.