Per celebrare i 120 anni dalla nascita dello scrittore inglese George Orwell, l’associazione Factory TAC organizza “Talk me about George” tre giorni di teatro, cinema e dibattito sull’autore e le sue opere.
Il 26, 27 e 28 ottobre a Officina Giovani a Prato va in scena il “Cabaret degli Animali” spettacolo ispirato al libro “La fattoria degli animali” a cura di Valeria Caliandro e Francesco Dendi.
“Io e Francesco Dendi ci conosciamo da diversi anni. A un certo punto lui mi ha proposto di fare uno spettacolo insieme. Era appena entrato in conservatorio per studiare musica elettronica anche se è un attore e si occupa di regia. Abbiamo pensato perchè non fare uno spettacolo che vada oltre al concetto di teatro con una colonna sonora e che invece sia interattivo musicalmente, in cui cioè la musica abbia un ruolo centrale tanto quanto la recitazione” – ci ha raccontato Valeria Caliandro – “L’idea era quella di affrontare il testo de La fattoria degli animali di Orwell, un libro che secondo noi ha tanta attinenza con il presente“.
È un testo apparentemente semplice e rotondo, perché finisce dove inizia, ma molto sfaccettato. La sua attualità deriva anche dalla sua complessità
Come avete lavorato? Avete scritto musica ad hoc per raccontare la storia?
Ci siamo accorti che indagare quel testo non era facile a livello narrativo, rischiavamo di essere molto didascalici. Quindi Dendi ha iniziato a scrivere un testo, il copione e abbiamo deciso di sezionare lo spettacolo in dieci capitoli che sono quelli che compongono il libro. Abbiamo dipinto dei “quadri scenici” in cui c’è sia la parola che il suono. Ogni capitolo ha la sua atmosfera e la sua parte musicale che può essere o una parte che richiama il mondo del cabaret oppure sound design, con oggetti di scena che producono un suono. Io e Francesco Dendi abbiamo dentro di noi mondi sonori molto vasti, dal cabaret alle colonne sonore, ascolti diversi, e abbiamo attinto da noi stessi.
Il risultato quel è stato?
Alla fine quello che ne risulta è uno spettacolo molto onirico perché abbiamo lavorato con il pensiero laterale e anche perché io e Francesco Dendi siamo due persone poco lineari. Nessuno dei due riusciva a essere comprensibile in modo diretto. Ci siamo accorti che La fattoria degli animali parla di un fallimento, di un tentato sovvertimento di un regime che non va a buon fine, anche perché gli animali diventano uomini. Se non cambi modello non puoi risolvere un problema e quindi perché avremmo dovuto risolverlo noi in fondo? Quindi noi mettiamo in scena un fallimento.
Si potrebbe dire che è il fallimento degli animali che copiano gli uomini
Ed è il fallimento dell’uomo che cerca di mettere in scena uno spettacolo basato sugli animali.
Cosa ti ha colpito di questo libro che di solito si legge a scuola, da piccoli?
L’ho letto alle Superiori e mi ricordo che onestamente mi annoiò, mentre mi innamorai di Orwell per “1984”. “La fattoria degli animali” mi sembrava particolarmente politico e allora non avevo ancora gli strumenti per comprenderlo. Adesso che sono due anni che lo studio ci vedo una miriade di particolari, è denso di personaggi che a loro volta rappresentano qualcos’altro. Leggendolo scopri quanto simbolicamente questi personaggi esistano anche oggi e come sia un testo attualissimo che merita di essere riportato alla luce. È un testo apparentemente semplice e rotondo, perché finisce dove inizia, ma molto sfaccettato. La sua attualità deriva dalla sua complessità.
Il programma di “Talk me about George”
26 ottobre
18.30 film “Nel 2000 non sorge il sole”
20.45 Cabaret degli Animali
27 ottobre
18.30 film “1984”
20.45 Cabaret degli Animali
28 ottobre
18.00 film “La Fattoria degli animali”
19.30 Cabaret degli Animali
20.30 conversazioni intorno ad Orwell “Talk to me about George”
Le proiezioni sono ad ingresso gratuito. Lo spettacolo ha un biglietto intero di 10€ ed un ridotto di 8€.
Per prenotare inviare una e-mail a info@factorytac.com.
