L’ex monastero di Sant’Orsola situato nel cuore di Firenze apre per la prima volta le sue porte al pubblico con un “museo effimero”.
Dal 1° giugno al 2 luglio 2023 con la mostra “Oltre le mura di Sant’Orsola” l’antico convento sarà accessibile al pubblico per un mese, con ingresso libero e visite guidate.
Il complesso è protagonista di un imponente piano di recupero a cura di Storia, filiale di Artea, la società francese scelta nel 2020 dalla Città Metropolitana di Firenze per la riqualificazione.
Al termine dei lavori Sant’Orsola ospiterà una scuola d’arte e di design, ristoranti e caffè, botteghe di artigiani e atelier d’artisti, una foresteria, spazi di coworking e un Museo.
Obiettivo del progetto è preservare la memoria di un luogo unico e ricco di storia, ma anche di promuovere la creazione artistica contemporanea, invitando artisti affermati ed emergenti a dialogare con le tracce del suo passato.
La mostra “Oltre le mura di Sant’Orsola” patrocinata dalla Città Metropolitana di Firenze è a cura di Morgane Lucquet Laforgue, responsabile del futuro Museo Sant’Orsola, la cui apertura ufficiale è prevista per il 2025.
L’evento segna l’inizio di una serie di mostre effimere e incontri con il pubblico, alla scoperta di uno spazio in continua evoluzione.
Un museo effimero, destinato a durare solo un mese per poi cambiare ancora, ma in grado di consentire ai visitatori di accedere a Sant’Orsola prima dell’apertura ufficiale del museo stesso e dell’intero complesso, rendendoli testimoni e partecipi del processo di riqualificazione in corso, oltre quelle mura che per decenni sono state inaccessibili.
Le opere
L’esposizione si snoda negli spazi recentemente restaurati- le due chiese interne, la spezieria e il chiostro – e presenta i risultati della ricerca di due diversi artisti contemporanei: Sophia Kisielewska-Dunbar, londinese classe 1990 nonché prima artista del programma di residenza del museo Sant’Orsola, e Alberto Ruce, artista urbano siciliano di nascita e residente a Marsiglia.
Entrambi gli artisti hanno realizzato opere d’arte originali, ispirandosi alla storia del luogo e ad elementi del suo passato, cercando un dialogo con il presente.
L’opera creata dalla giovane artista Sophia Kisielewska-Dunbar si intitola Noli ma tangere e prende spunto dalla vita delle monache della rappresentazione della donna nel canone dell’arte occidentale per operare una contro-narrazione e rivendicare lo sguardo femminile.
Sophia Kisielewska-Dunbar ha dichiarato: “Ho pensato alla vita delle donne che vivevano qui, volevo capire cosa pensavano delle opere d’arte che erano conservate nel monastero. Facendo ricerche ho scoperto che i quadri rappresentavano spesso o la Madonna col bambino oppure il martirio di una santa, quindi o una mamma oppure una donna uccisa. In tutti i martiri di una santa c’è una donna al centro circondata da uomini minacciosi, personalmente mi fa molto paura questa scena. Così ho voluto rappresentare una donna indipendente che va via, che prende un libro in mano che simboleggia un’altra vita”.
Le opere di Alberto Ruce “Al di là di tutto” sono impalpabili disegni realizzati direttamente sulle pareti e su veli che si muovono lentamente con il vento, veri e propri tesori da scoprire camminando tra i corridoi dove secoli prima di noi hanno camminato le monache di Sant’Orsola.
Ha dichiarato Alberto Ruce: “Mi sono ispirato come faccio sempre alla storia del posto. In questo caso avevo moltissimo materiale, un grande carnet di scelta. Qui c’era una spezieria dove appunto si lavoravano le piante per farne una medicina, pratica antica ormai in disuso. Ho voluto dipingere queste opere come se stessero scomparendo perchè sono tradizioni che stanno appunto sparendo. Ho intitolato queste opere “Al di là di tutto” perchè è un prendersi cura degli altri al di là del suo orientamento, della sua religione. Le mani che vedrete nelle mie opere sono le mani di donne di San Lorenzo, che ho convolto per farmi da modelle per le foto da cui parto per creare le mie opere. I volti che vedrete sui teli sono una madre e una figlia che hanno un banco di ortofrutta al mercato”.